COME LEGGERE QUESTA CRONOLOGIA
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14 gennaio SGOMBERO INNSE INCATENATI AI CANCELLI
La polizia si presenta per la seconda volta davanti ai cancelli alle 06.00 . Per impedire la rimozione dei macchinari, l’assessore all’Istruzione della Provincia di Milano, Giansandro Barzaghi (Prc), e il consigliere provinciale Luca Guerra (Pdci), si incatenano ai cancelli della Innse Presse. Circa 150 persone si radunano. Le forze dell’ordine desistono dal tentare un’azione di forza. Silvano Genta accetta un nuovo incontro con le istituzioni per discutere la soluzione della vicenda.
20 gennaio RIUNIONE IN REGIONE LOMBARDIA
Sono presenti Provincia, Regione Genta e Ormis. Riunione inconcludente che vede comunque i legali di Genta sostenere che non c’è niente da trattare, basta con le prediche sulla responsabilità sociale dell’impresa, noi ce ne andiamo con le nostre macchine, fatevi da parte! Dopo i due interventi della polizia e il dissequestro dalla fabbrica Genta si sente vincitore.
23 gennaio MOMENTO DI PAUSA

All’interno della portineria. Foto di Silavia Tagliabue
10 febbraio TERRAFUGLI ALL’ALBA DAVANTI ALLA INNSE
rassegna stampa dal Corriere della sera
10 febbraio INNSE: SOLIDARIETA’ E SOSTEGNO ALLA LOTTA DEI LAVORATORI
La Segreteria nazionale della Fiom-Cgil un comunicato nel quale condanna i fatti accaduti al mattino alla INNSE.
14 febbraio NUOVO SCONTRO CON GENTA
La polizia arriva di nuovo in forze all’ingresso della fabbrica per fare entrare Silvano Genta. Gli operai spalleggiati da quelli di altre fabbriche e da giovani dei centri sociali cercano di impedire che Genta porti via le macchine. Ne nasce uno scontro. Genta riesce a portarsi via solo poche cose.
20 febbraio INNSE: DICHIARAZIONE DI FAUSTO DURANTE
Comunicato dell’ufficio stampa FIOM Milano.
25 aprile GLI OPERAI FESTEGGIANO IL 25 APRILE

Commemorazione del 25 aprile all’interno della fabbrica. Foto Silvia Tagliabue
24 luglio DEPOSITATO IL PROSPETTO INFORMATIVO DELL’AUMENTO DI CAPITALE DELLA AEDES PROPRIETARIA DEL CAPANNONE IN CUI LAVORANO I DIPENDENTI DI INNSE
Tra gli azionisti vi è Fininvest S.p.A., che detiene 2.125.436 azioni ordinarie della società pari al 2,088% del capitale sociale. La società della famiglia Berlusconi si è impegnata ad esercitare i diritti di opzione ad esso spettanti e a sottoscrivere e pagare le nuove azioni ordinarie fino ad un controvalore non superiore ad 3.359.871,84 euro.
30 Luglio IL CONSIGLIO REGIONALE APPROVA UNA MOZIONE DI SOSTEGNO ALLA INNSE
La Regione Lombardia, con voto unanime del Consiglio Regionale, approva una mozione di sostegno alla Innse e tramite la Fiom fa sapere agli operai in presidio che per agosto non avrebbero dovuto aspettarsi tentativi di sgombero.
2 agosto LA MAGISTRATURA DISPONE LO SGOMBERO DELLA INNSE LA PREFETTURA ESEGUE. GLI OPERAI SI OPPONGONO AL BLIZ
Tutta la zona intorno alla Innse viene militarizzata con centinaia di agenti in tenuta antisommossa (Celere, Carabinieri, Digos) per permettere a una squadra di manovali lo smontaggio dei macchinari nel capannone. Gli operai cacciati dalla portineria occupata allestiscono un presidio permanente in via Rubattino – chiusa al traffico.
3 agosto ore 10.40 Il MINISTRO DELL’INTERNO MARONI SI APPLICA CON ZELO PER OBBEDIRE A QUANTO DISPOSTO DALLA MAGISTRATURA
Le immagini che documentano il dispiegamento di forze sulla sola via Rubattino. Ma dall’altro lato della fabbrica, in via Marcinelle, vi è un altro schieramento di forze.
3 agosto ore 13.00 CONFERENZA STAMPA DI GIORGIO CREMASCHI E MARIA SCIANCATI DAVANTI AI CANCELLI DELLA INNSE
Sta per iniziare la conferenza di Giorgio Cremaschi. Strada bloccata.
rassegna stampa: INNSE /Ancora tensione davanti ai cancelli della INNSE. Presidio delle forze dell’ordine
3 agosto ore 14.44 INNSE FIOM GRAVISSIMO INTERVENTO DELLA POLIZIA
La segreteria nazionale della FIOM emette un comunicato sulla INNSE
4 agosto 4 OPERAI E UN SINDACALISTA ELUDONO IL BLOCCO DELLE FORZE DELL’ORDINE ENTRANO IN FABBRICA E SALGONO SU UN CARROPONTE
Dopo il fallimento degli incontri istituzionali svoltisi ieri in Regione e Prefettura in tarda mattinata quattro operai INNSE – FABIO BOTTA FERLA, MASSIMO MERLO, LUIGI ESPOSITO, VINCENZO ACERENZA, ROBERTO GIUDICI (delegato FIOM) – hanno eluso il blocco delle forze dell’ordine e sono entrati in fabbrica.
Sono riusciti a salire su un carro-ponte e si sono messi a fare il diavolo a quattro chiedendo la sospensione dello smontaggio dei macchinari e l’apertura di un vero tavolo di trattativa.
Fuori dai cancelli prosegue il presidio degli altri operai e dei simpatizzanti accorsi.
ore 15:30 – Gli operai della Innse si sono mossi in corteo verso la stazione FS di Lambrate mentre il presidio continua con gli operai sul carro-ponte.
All’interno della fabbrica sono entrati Rinaldini (Segretario generale della FIOM) Giorgio Cremaschi e Maria Sciancati. Il Prefetto ha promesso 2 giorni di tregua nello smontaggio dei macchinari. Memori di come sono andate a finire le ultime promesse di tregua gli operai non mollano.
5 agosto I 5 SUL CARROPONTE CONTINUANO LA LORO PROTESTA
I lavori di smontaggio delle macchine sono fermi:.mancano le condizioni di sicurezza. Si attende che qualcuno – la FIOM ha chiamato in causa direttamente Berlusconi – prenda una posizione o si trovi un acquirente.
Silvano Genta ha convocato in Prefettura una conferenza stampa per la mattina. Ma poi è stata annullata per motivi di sicurezza. Avrà luogo nel pomeriggio all’Hotel Cavalieri. Genta dichiara di essere una vittima delle istituzioni che non hanno rispettato gli accordi, di non voler recedere sui macchinari già venduti e di essere disponibile a un tavolo ma non a trattare con le RSU della Innse. La Polizia, rifornisce di acqua e cibo gli occupanti ma vieta ai sindacalisti di entrare e parlarci di persona.
6 agosto TERZA NOTTE SUL CARROPONTE
Alle 13.00 è tornato alla INNSE il segretario nazionale della FIOM, Rinaldini, al quale è stato concesso di entrare a parlare con gli operai. Rinaldini ha annunciato che qualcosa si stava muovendo e ha aggiunto: “E’ stata depositata una lettera con la proposta di interesse all’acquisto dei capannoni e dei macchinari. Abbiamo informato le istituzioni, il Prefetto, la Provincia e Gianni Letta per il Governo. La proposta richiede il tempo necessario per il negoziato. Siamo di fronte a una novità “.
Per gli operai sul carroponte sarà la terza notte che passeranno lassù.
rassegna stampa Il legale della proprietà nessuna offerta
7 Agosto QUARTA NOTTE SUL CARROPONTE
Il Prefetto latita riguardo alla richiesta del sindacato di 2 mesi di tregua a fronte dell’interesse all’acquisto e rilancio della Innse da parte di ben due imprese lombarde e si rifiuta di incontrare la delegazione degli operai della Innse e della Fiom.
Ore 18:30 STACCATA LA CORRENTE DAL CARROPONTE La Questura decide di isolare gli operai sulla gru per impedirgli di ricaricare i cellulari con cui comunicano con l’esterno.
8 agosto SPUNTA UN NUOVO COMPRATORE
Rinaldini – segretario nazionale Fiom – nel pomeriggio è stato ricevuto dal Prefetto, il quale ha annunciato che esiste un terzo compratore che sarebbe disposto a rilevare area e macchinari. L’accordo, a sentire il Prefetto, si potrebbe fare nel giro di 48 ore. Il Prefetto garantisce per la serietà di questo compratore. Ma per ora di scritto non c’è nulla.
Gli operai che sono sul carroponte dopo avere parlato con Rinaldini – gli era stato dato un caricabatteria – decidono di non scendere di non scendere e di continuare fino a quando non ci sarà un accordo scritto. A sentire Rinaldini lunedì dovrebbe essere una giornata decisiva, addirittura potrebbe chiudersi la questione.
9 agosto IL CAMOZZI ESCE ALLO SCOPERTO
Il Prefetto non ha fatto ancora il nome ma pare che sia il Gruppo Camozzi disposto a rilevare e rilanciare la Innse.
Lunedì sono previste per tutta la giornata trattative in Prefettura tra la proprietà, l’immobiliare e il nuovo compratore.
La trattativa deve partire sulla base dei punti indicati dagli operai: devono essere riassunti tutti e 49 e nessuna delle macchine, neppure quelle già vendute, deve essere portata, in quanto importanti nei processi produttivi.
Intanto arriva solidarietà anche di Lega e Udc del Consiglio di Zona 3. Solidarietà esprime anche l’UGL (sindacato di destra) della Polizia.
Alle 17,30: arriva un altro imprenditore al presidio e chiede di parlare con gli operai. Dice che vuole rilevare la fabbrica per rilanciarla e dividere i profitti.
10 agosto SILVANO GENTA DOPO AVERE COMPERATO I MACCHINARI A 700.000 EURO VUOLE N VOLTE DI PIU’
Si comincia in mattinata quando il nuovo compratore (pare proprio sia il gruppo Camozzi di Brescia) incontra Genta per trattare la cessione delle macchine; la trattativa ad un certo punto viene sospesa perché pare non ci sia un accordo sul prezzo, che ovviamente Genta vuole essere il più vantaggioso per sè.
Il gruppo Comozzi dice di avere la necessità di avere un terreno più grande di quello del solo capannone dove sono le macchine (24000 mq.) Nella trattativa è coinvolto così anche il Comune.
11 agosto LA TRATTATIVA DEVE CHIUDERSI IN GIORNATA
Programmati nuovi incontri in Prefettura tra Attilio Camozzi (il compratore), Aedes (proprietaria dell’area) Silvano Genta ormai quasi ex-proprietario e Comune.
Camozzi trova un accordo con Genta sul prezzo dei macchinari (3.150.000 euro. Si apre una triangolazione: Aedes cede a Camozzi la proprietà del capannone a un prezzo simbolico, il Comune si fa carico di quel costo con la promessa di concedere ad Aedes la possibilità di ricavare quanto non incassato potendo costruire maggiormente sui terreni di sua proprietà e concede a Camozzi una striscia di terreno di 7 m che circonda parte del capannone (circa 10.000 mq). Risolte le questioni tra proprietà e acquirente i sindacati sono convocati in Prefettura. I manager del gruppo Camozzi fanno sapere che se la trattativa non sarà chiusa in serata, si tireranno indietro.
Rinviata intanto a data da destinarsi la causa intentata da Aedes contro Genta per debiti (3 milioni di euro) relativi all’affitto dell’area.
Rimandate le questioni sul capannone e aree limitrofe la proposta viene fatta pervenire al sindacato (Fiom) che di concerto con gli operai sul carroponte e quelli presenti al presidio, elabora una controproposta che riguarda in particolare il riavvio dell’attività lavorativa e l’uso degli ammortizzatori sociali. Alle mogli dei cinque “gruisti” è permesso di entrare in fabbrica a sincerarsi delle condizioni dei loro coniugi e salutarli.
Le trattative in Prefettura continuano per tutta la serata, gli operai sulla gru non scenderanno finché non ci sarà un accordo scritto.
12 agosto PROTOCOLLO DI INTESA FIRMATO IN PREFETTURA
Nella notte a seguito dell’accordo gli operai che erano saliti sul carroponte all’interno dell’azienda sono scesi.
rassegna stampa Repubblica GLI OPERAI SALVANO LA LORO FABBRICA
L’articolo riporta che Camozzi ha dichiarato
«Abbiamo già commesse per dare lavoro subito a 15 di loro», dice il figlio Lodovico. Per gli altri la cassa integrazione straordinaria per un massimo di due anni. Ma c’è una condizione all’intesa, posta dall’immobiliare proprietaria dell’area, Aedes Spa, che su 40 mila totali ha concesso 15mila metri quadrati in più: «Per noi vale solo se il Comune ci concederà una variante urbanistica su una parte d’area – avvisa l’ad Nicola Cinelli – da terziario a commerciale e residenziale, così saremo ristorati».
13 agosto RASSEGNA STAMPA I NOSTRI 8 GIORNI SU UNA GRU NON C’ERA SPAZIO DORMIVAMO A TURNO
Corriere della sera Il racconto degli operai che sono stati sul carroponte
VIA DEI PAZZI
Repubblica Intervista a Massimo Merlo
24 agosto INNSE DAVIDE BATTE GOLIA
Comunicato della FIOM Milano
23 settembre VERBALE DI ACCORDO
Sottoscritto dalla Camozzi Holding Spa dalla Fiom CGIL e dalla RSU della INNSE INIZIATIVE SrL in Liquidazione
1 ottobre ANNUNCIO DELLA PRIMA ASSUNZIONE DELLA NUOVA INSEE
Dopo essere andati in Prefettura per avere notizie. Verso mezzanotte una delegazione della RSU viene invitata a salire e …
1 ottobre INNSE LA FABBRICA RIPARTE, CON GLI OPERAI CHE PER MESI LA HANNO DIFESA
Comunicato della FIOM Milano
12 ottobre RIENTRANO I PRIMI OPERAI DELLA INNSE MANIFACTURING S.P.A.
Il Gruppo Camozzi ha onorato l’accordo firmato ad agosto.
14 ottobre INIZIA UNA CASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA DI 11 SETTIMANE
Terminerà il 10 gennaio 2010.