La Segreteria nazionale della Fiom-Cgil ha diffuso oggi il seguente comunicato.
La Segreteria nazionale della Fiom esprime una dura condanna dell’intervento della polizia, avvenuto nelle prime ore del mattino a Milano, contro le lavoratrici e i lavoratori dell’Innse in lotta per la difesa del proprio posto di lavoro.
Il moltiplicarsi di interventi delle forze dell’ordine contro lavoratrici e lavoratori non può che alimentare una tensione sociale diffusa al Nord come al Sud; tensione la cui totale responsabilità ricade sul Governo.
La Fiom esprime solidarietà e sostegno alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Innse.
INNSE: BOTTE AI LAVORATORI CHE DA MESI DIFENDONO LA FABBRICA
Comunicato della Fiom di Milano
Alla Innse ci sono due cose preziose: i lavoratori e le grandi presse della storica officina.
I primi hanno un valore che non si più tradurre in moneta; le seconde valgono tanto quanto producono oppure un tot al chilo.
Questa mattina è stata scritta una brutta pagina in questa città che fu del lavoro e dove oggi pare vigere un’unica legge: quella della speculazione.
All’alba alla Innse sono entrati i camion guidati da Silvano Genta – il proprietario che ha deciso di chiudere una fabbrica che funzionava e può ancora funzionare e vendere a peso i macchinari – e sono rimasti fuori, a prendere manganellate, gli operai che da mesi lottano per difendere il proprio posto di lavoro e si battono contro la distruzione di una realtà produttiva.
Quello che è accaduto alla Innse è gravissimo.
E’ il segno della volontà di mettere a tacere, con la violenza, i lavoratori.
E’ il segno della volontà di piegare chi in questo paese si oppone alla logica della chiusura degli stabilimenti e dei licenziamenti.
La Fiom di Milano sta con i lavoratori, con gli operai della Innse, con chi difende il proprio posto e la propria dignità.
Non può passare l’aberrante idea che le lavoratrici e i lavoratori hanno di fronte una sola strada: subire in silenzio .
Per questo chiediamo a tutti coloro che non accettano di vivere in una città, in un paese dove si cancellano le aziende e si premiano gli speculatori di far sentire la propria voce, di mobilitarsi, al fianco degli operai della Innse e di tutte le altre realtà dove si difende il lavoro e il futuro.