13 SETTEMBRE SALVADOR ALLENDE

La seconda parte della rassegna cinematografica Questa terra è la mia terra ha come tema conduttore le dittature.

SALVATOR ALLENDE13 settembre 2013
SALVADOR ALLENDE
regia di Patricio Guzman
2004.

Documentario. Rievoca la figura di Salvador Allende, presidente cileno ammazzato l’11 settembre 1973, 40 anni prima della strage delle torri gemelle, nel palazzo presidenziale dai golpisti cileni.

Il  3 novembre 1970 Salvador Allende, esponente marxista di Unidad Popular, un fronte costituito dal partito socialista da quello comunista e da altri raggruppamenti di sinistra, è eletto presidente del Cile con il 36,6% dei voti ha battuto il conservatore Jorge Alessandri e il democratico cristiano Radomiro Tomic (27,8 %) . Propugna il raggiungimento del socialismo per via democratica e non violenta. Da subito interviene a favore dei lavoratori e dei cittadini meno abbienti e intraprende la prima vera riforma agraria in Cile. Di pari passo procede alla nazionalizzazione dell’industria estrattiva del rame,  per lo più proprietà di multinazionali statunitensi. L’avere intaccato gli interessi economici dell’imperialismo USA ne determina la reazione. Ma invero, per essere più vicini alla realtà storica questo non fu che un pretesto: gli Usa non potevano tollerare che in America vi fosse oltre a Cuba un altro paese socialista. Attraverso la Cia e le multinazionali colpite nei loro interessi, vengono finanziati gli oppositori di Allende ovvero la borghesia cilena conservatrice e parte del ceto medio. Iniziano contro il governo una serie di scioperi, soprattutto dei trasporti. La Democrazia cristiana cilena incolpa Allende di fare scelte popolari che non sono condivise dai gruppi di potere economico e paventa la possibilità di un golpe attribuendone per questo motivo la responsabilità a Allende. Salvador Allende decide di conferire a due militari la direzione del ministero della difesa e degli interni. Al primo ministero va il generale Augusto Pinochet, che Allende crederà fedele fino all’ultimo istante. Ma gli USA hanno corrotto parte dei militari. L’11 settembre 1973 viene preso d’assalto il palazzo presidenziale. La Moneda viene attaccata da reparti dell’esercito e bombardata dall’aviazione. Allende oppone una resistenza armata ma verrà sopraffatto e al termine dei combattimenti verrà trovato morto: secondo i golpisti si sarebbe suicidato. La Stadio di Santiago diviene un campo di concentramento dove sono torturati e uccisi centinaia di cileni. Nel 2011, una commissione governativa, stabilirà che le vittime del regime, nei 17 anni di dittatura, sono state 40.018. Dopo la presa del potere da parte dei militari con a capo Pinochet il Cile diventa, un luogo di sperimentazione del neoliberismo con la negazione del ogni forma di assistenza, una forte disoccupazione, l’accentuazione dello sfruttamento dei lavoratori, lo sviluppo programmato delle privatizzazione e la riduzione dell’economia a esercizio di finanza. La scomparsa del ceto medio e della borghesia conservatrice sostituita con una nuova borghesia, non più legata al settore produttivo ma a quello finanziario, non ha però perpetuato il regime.

Chi non può essere presente alla proiezione ma vorrebbe vedere il documentario può farne richiesta alla Biblioteca. Il documentario tratto da Youtube è di seguito visibile

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