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Pubblicato il da TWB | Commenti disabilitati su 25 aprile 25 APRILE 1945 – 25 APRILE 2024: IL FASCISMO NON E’ MAI MORTO

Cosa hanno in comune queste due immagini?

Il numero di telefono. La prima saracinesca era stata dipinta nel 2012 la seconda dopo il Covid.
Si tratta dello stesso negozio ma… non sappiamo altro.
Di certo PIT STOP MILANO si è trasferita nella stessa via un numero civico più avanti.

Creativi più del museo a cielo aperto dell’Ortica

 

 

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Oggi abbiamo appreso che Michele Sacerdoti, consigliere del Municipio 3, d’ora innanzi per non risultare sgadito a qualche speculatore immobiliare ha creato un neologismo: sviluppatore immobiliare.
CHAPEAU!

Il ns. ha scritto “Gli edifici nei cortili sono proprio un esempio di cattiva urbanistica che danneggia i residenti a vantaggio dello sviluppatore immobiliare, senza creare edilizia di qualità e densificando il territorio in modo medioevale.“(vd.)

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L’anno scorso, con l’inizio dell’autunno, i lavori nell’ex-mercato comunale di via Rombon si sono fermati. Abbiamo pensato che gli operai erano migrati. Ma non ci siamo rivolti agli assessori o consiglieri del Municipio 3 perché, in passato, hanno creduto a chi li comanda e ci hanno dispensato informazioni farlocche.
L’area del mercato è comunque doverosamente transennata e da un po’ sul muro dello stesso vi è un nuovo cartello che, immemore delle promesse precedenti, annuncia che:
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Di seguito alcuni articoli sul mercato. Inutile dire che  l’idea del Foody Mercato di quartiere è venuta, dopo la formativa esperienza di Expo 2015, al sindaco Sala. E’ stato eletto 2 volte e i frutti si vedono!

La notizia di seguito riportata è stata pubblicata dalla presidente del Consiglio di Municipio 3 su Facebook Chi ha diffuso la notizia non è dato sapere. Di certo la data indicata non è di buon auspicio poiché é noto che … Continua a leggere 

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Valeria Borgese  foody: un mercato di quartiere in rombon   Il rilancio dei due  mercati comunali coperti del Municpio 3, in Piazza Fusina e Via Rombon, è stato uno dei … Continua a leggere 

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Sui muri del mercato Comunale di via Rombon, all’inizio della primavera scorsa, sono apparsi dei cartelloni che annunciavano la riapertura del mercato di via Rombon per l’aprile del 2023: pubblicità ingannevole. Il 28 luglio 2020 un comunicato stampa del comune … Continua a leggere 

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L’ufficio stampa del comune di Milano oggi ha diramato la seguente notizia Al via la sperimentazione di un nuovo modello di gestione e offerta di prodotti e servizi Milano, 28 agosto 2021 – Si punterà sul settore del fresco e del … Continua a leggere 

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Di seguito riportiamo un parziale contenuto dell’ultimo comunicato stampa del Comune di Milano relativo al Mercato Comunale di via Rombon. Milano, 28 luglio 2020 – Sono state approvate dall’Amministrazione le linee di indirizzo per lo studio di fattibilità tecnico-economica e … Continua a leggere 

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https://twbiblio.com/2017/06/09/la-fine-dei-mercati-comunali-coperti-di-piazza-fusina-e-di-via-rombon/
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Questo scritto è  liberamente tratto da un articolo di Sara Monaci apparso su ilsole24 ore il 1 febbraio 2024 (vd.)

La procura di Milano ha concluso le indagini sull’abuso edilizio in via Crescenzago.
Sei gli indagati: il legale rappresentante della Bluestone Crescenzago, il progettista dei lavori, il dirigente del Sue (sportello unico edilizia) del Comune di Milano, il tecnico istruttore del Sue, il responsabile del procedimento del Sue e il rappresentante della società Devero Costruzioni, a cui sono stati affidati i lavori. Costoro hanno commesso plurime violazioni della legge statale in materia edilizia e urbanistica e della legge regionale sul governo del territorio e del Pgt del Comune di Milanol’intervento edilizio proposto dalla società Bluestone Crescenzago ha offerto un’apparenza di legalità alle violazioni compiute dei limiti inderogabili relativi alle altezze delle nuove costruzioni, agli standard di aree a servizi e all’obbligo di preliminare pianificazione urbanistica di dettaglio, dettati dalla legge per edifici di simili dimensioni.

Nell’atto viene evidenziato che  l’intervento edilizio, dopo la demolizione completa di ciò che insisteva sull’area, ha prodotto un complesso immobiliare composto da due torri residenziali, più un terzo stabile “a stecca”. con una densità edilizia pari a 3,15 mc/mq, mentre l’indice previsto dal Pgt di Milano dello 0,35.
L’opera, dice la procura,  è stata qualificata come ristrutturazione edilizia mediante demolizione degli immobili esistenti, anziché, essere integralmente qualificato come nuova costruzione ai sensi del DPR 380 del 2001, non essendoci il minimo legame funzionale o strutturale con gli edifici preesistenti. Invece, dice la procura «non poteva essere realizzato in assenza di un piano particolareggiato esecutivo o di un piano di lottizzazione esteso all’intera zona».

La violazione consiste nel fatto che il Comune ha utilizzato di fatto una autocertificazione (Scia) senza che ce ne fossero i requisiti. La Scia «attestava il falso dichiarando che sebbene il progetto prevedesse 113 unità abitative non generava aggravio sulle infrastrutture esistenti. Tale dichiarazione era in contrasto con l’evidenza.

Per quanto riguarda la cosiddetta «monetizzazione», che consiste nel versamento al Comune di un importo alternativo alla cessione diretta delle aree, ovvero, ogni volta che tale cessione non venga disposta per realizzare altri servizi aggiuntivi.  La Procura ritiene che il privato ha conseguito un ingiusto vantaggio patrimoniale. perché non è stato fatto nulla per ottenere  la cessione di aree standard o comunque un calcolo di denaro non inferiore al costo dell’acquisizione di altre aree.

Secondo il consulente dei pm, la Bluestone per realizzare le torri e la stecca ha versato al Comune circa 1,5 milioni di euro, invece dei circa 6 milioni come avrebbe dovuto perchè il valore di mercato delle torri è ben oltre i 1.000 € al mq.

Il gip,  Daniela Cardamone, non ha ritenuto di respingere la richiesta della Procura di sequestro preventivo delle due torri, perché ha ritenuto lo stato dei lavori troppo avanzato  ma ha riconosciuto la piena fondatezza dell’impianto accusatorio e la sussistenza dei reati di abuso edilizio e lottizzazione abusiva.
Il Comune di Milano è parte offesa nel procedimento.

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Oggi su mezza paginetta del Corriere della sera, edizione milanese, la ex vice sindaca Ada De Cesaris dice la sua sulle indagini della Procura della Repubblica relative ad alcuni abusi edilizi (vd)
Inizia la sua intervista e dice “Sull’urbanistica c’è un clima da caccia alle streghe. Fermiamoci tutti.”

Per la De Cesaris le streghe sono  – i funzionari comunali – (non i costruttori, non li cita) che sono tra i migliori in Italia. E lo dice, a ragion veduta, perché ho condiviso la vita per 5 anni con loro – in verità l’ha condivisa dal 15 novembre 2011 – sino al 15 luglio 2015, ovvero per 3 anni e 9 mesi.

L’invito al Fermiamoci tutti lo riassume così:
«Da un lato alcuni pm sembrano voler attribuire una interpretazione a una norma del Pgt, contraddicendo la legittima lettura data dall’amministrazione, che quella norma ha scritto e introdotto. Dall’altra invece contestano all’amministrazione di usare il suo legittimo diritto di pianificare — diritto assai esteso, come ormai riconosciuto in modo unanime dalla giustizia amministrativa — invocando l’applicazione di norme desuete, senza riconoscere le più attuali interpretazioni, anche ufficiali, che le hanno necessariamente aggiornate.
Secondo la Ada De Cesaris una norma è superata se un  novello Sgarbi ne aggiorna l’interpretazione. Ma questa apertura mentale da parte di un avvocato amministrativo è contraddetta dall’accorata invocazione: Fermiamoci tutti.
Perchè?
«È molto pericoloso un sistema che non rispetta le competenze nell’ambito della giurisdizione. Se chiamata a giudicare dell’attività amministrativa in primis è la giustizia amministrativa, non si può usare la giustizia penale come un manganello, perché ci devono essere dei reati e io qui di reati non ne vedo».
Ma come. La Ada De Cesaris è un avvocato amministrativo ed emette a priori un sentenza assolutoria nei confronti di chi, secondo la Procura, ha commesso dei reati!
O il Fermiamoci tutti é solo un invito alla Procura a non portare in giudizio gli indagati, così come si augurano gli avvocati che li difendono?

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A Milano qualcuno si prende gioco della città.*

I pubblici ministeri Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici nel dicembre u. s. hanno chiuso l’inchiesta su una “finta ristrutturazione“, in via Stresa, che è diventata un grattacielo di 24 piani, denominato Torre Milano. Le persone indagate per abuso edilizio sono 8.
Sempre gli stessi pubblici ministeri, è notizia di ieri, hanno iscritto sul registro degli indagati l’imprenditore e amministratore di Bluestone, Andrea Bezzicchieri, l’architetto e progettista Sergio Francesco Maria Asti, i funzionari dirigenti di Palazzo Marino e dello Sportello unico edilizia, Carla Barone, Maurizio De Luca e Francesco Rosata, e l’imprenditore 74enne Roberto Verderio, rappresentante legale della Devero
Costruzioni che ha eseguito i lavori: perché costoro stanno edificando “due piccoli grattacieli” l’uno di 15/16 piani e l’altro di 22/23 piani che si affacciano su via Crescenzago e il Parco Lambro e di un altro immobile di 2/3 piani che si affaccia sulla via privata Ruggero Ruggeri utilizzando lo stesso metodo della Torre Milano.
La società immobiliare BLUESTONE ha raso al suolo  ciò che c’era ai numeri civici di via Crescenzago 105 e 107, per far posto al progetto Park Towens , che la società immobiliare ha sempre pubblicamente presentato, con successive varianti, – ad esempio il numero dei piani che sarebbero stati realizzati o il corpo continuo che insiste su via Ruggiero Ruggeri. Ma a quanto riportato dai quotidiani l’intervento sarebbe stato qualificato come “ristrutturazione edilizia” e autorizzato con una Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) invece che come “nuova costruzione”.
I pubblici ministeri Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici – per inciso – sono gli stessi che il mese scorso hanno iscritto sul registro degli indagati per una “finta ristrutturazione” 8 indagati (1) – questa volta hanno iscritto sul registro degli indagati l’imprenditore e amministratore di Bluestone, Andrea Bezzicchieri, l’architetto e progettista Sergio Francesco Maria Asti, i funzionari dirigenti di Palazzo Marino e dello Sportello unico edilizia, Carla Barone, Maurizio De Luca e Francesco Rosata, e l’imprenditore 74enne Roberto Verderio, rappresentante legale della Devero Costruzioni che ha eseguito i lavori.
Prima che la Blustone iniziasse a radere al suolo quanto sorgeva sull’area la stessa si presentava così, nel 2018



 

A fine giugno ciò che si poteva vedere dalla via Crescenzago era questo

Nel giugno del 2019 ciò che c’era di edificato era diventato macerie. 

Secondo i pm gli edifici – con indici di edificabilità superiori a quelli previsti dal Piano di governo del territorio di Milano, sarebbero stati progettati, autorizzati e costruiti in barba alle leggi vigenti. In particolare pare siano privi di un “piano particolareggiato esecutivo” o del  “piano di lottizzazione dell’intera zona”, cioè di quegli strumenti urbanistici che servono a individuare/pianificare i nuovi servizi e le opere di interesse pubblico necessarie per accogliere il nuovi abitanti.
Pare che a lor signori sia stato permessa, anche, la “monetizzazione” degli oneri di urbanizzazione – pratica che permette loro di pagare il Comune entro limiti prefissati – invece di cedere aree per realizzare i servizi pubblici necessari.
Un’ultima notazione: l’entrata al complesso residenziale è in via Ruggiero Ruggeri e chi vi abita si gode il cemento del giardino o, come tutti i mortali, va al parco Lambro a piedi.
Se andate sul sito che pubblicizza il Park Towen a questo  link viene indicato che se scegliete  l’ultimo piano degli immobili magicamente le torri si alzano di un piano rispetto al progetto originale.
Ovviamente il Comune ha chiesto sull’opera un parere, naturalmente non vincolante, al Municipio 3 e siccome la maggioranza del Municipio 3 è composta dalla maggioranza che governa la città ha espresso parere favorevole. E l’opposizione ha chiosato queste cose sono possibili perché le permette il PGT: ingenui. I magistrati hanno indicato che questi cose avvengono perché si è tenta di aggirare la legge.
Se andate sul sito che pubblicizza il Park Towen a questo  link viene indicato che se scegliete  l’ultimo piano degli immobili magicamente le torri si sono alzate di un piano rispetto al progetto originale. Se andate sul sito che pubblicizza il Park Towen a questo  link viene indicato che se scegliete  l’ultimo piano degli immobili magicamente le torri si sono alzate di un piano rispetto al progetto originale.
Resta un fatto incontrovertibile: oggi il cantiere era ancora attivo.
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– Il primo indizio è ciò che la  Bluestone Aspromonte sta edificando in piazza Aspromonte – un palazzo di sette piani alto 27 metri sorto dopo la demolizione di un edificio di tre piani . La Procura sostiene che quello è un abuso edilizio realizzato dal costruttore con la compiacenza del Comune e pertanto, in via cautelare. ha chiesto più volte il sequestro del manufatto. Ma la Cassazione ha rigettato il quarto ricorso presentato. Ora la Procura  dovrà decidere se chiedere per gli indagati il rinvio a giudizio o chiedere l’archiviazione. 
– Il secondo indizio sono la Torre Milano  la “finta ristrutturazione” del nuovo grattacielo di via Stresa: otto indagati per abuso edilizio
– Il terzo indizio è il Park Towen -della stessa impresa immobiliare che sta edificando il palazzo di 7 piani in piazza Aspromonte. Qui sono stati demoliti i manufatti e il cortile, gli immobili circostanti sono su due lati il Parco Lambro e uno spazio alberato. Gli immobili su via Ruggiero Ruggieri sono alti 4 piani quello a fianco il 101 di via Crescenzago è alto 6 piani. Su via Sangro insiste una industria 2 piani e degli immobili anch’essi alti 4 piani.

 

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