REMO MEREGHETTI Nato a Vighignolo, frazione di Settimo Milanese, il 27 dicembre 1924 e morto il 28 aprile 1945 a seguito delle ferite riportate nel pomeriggio del 26 aprile in un combattimento contro un gruppo di nazifascisti della X Mas. Operaio ATM. L’Amministrazione di Settimo Milanese, con delibera del 6 luglio 1946, decise di intitolargli l’allora via Milano a Vighignolo. Riposa nel cimitero di Vighignolo.
Il suo nome compare sul bassorilievo che si trova nel deposito dell’ATM di via Leoncavallo (GARIBALDINI DELLA 192°BRIGATA R. MEREGHETTI)
Alcuni giorni orsono ci è stata segnalata dalla sig.ra Addolorata Cottano che a ricordo di Remo Mereghetti, esiste una lapide che si trova sul muro delle tribune di calcio della società polisportiva Sancrisostomo (con entrata da via Palmanova), ora recintato, prospiciente il parco giochi all’interno del Centro Sportivo Cambini Fossati la cui entrata è quella della Piscina recentemente riaperta.
La sig. Cottona non solo ha informato il Municipio 2 e la sezione Anpi di Zona circa il degrado in cui si trova la lapide. Ma dal Municipio 2 ha ricevuto la risposta che lo stesso ha provveduto ad inoltrare la segnalazione al loro ufficio tecnico e arredo urbano per i provvedimenti del caso.

Via Monteverdi 18
Alfredo Vezzani Nasce a Firenze il 16 01 1885, figlio di Giovanni e Cesira Marchini. Si laurea in ingegneria meccanica, al Politecnico di Milano, nel 1908.
Nel 1912 sposa Mary Radici.
Risiede con la famiglia in Via Monteverdi 18 e lavora alla Breda V, Sez. Aeronautica, come direttore amministrativo.
Il 7 marzo 1944 alla Breda è in corso lo sciopero generale contro l’occupazione nazista. Vezzani è in ufficio, nella sede di via Bordoni, a Milano. Gli viene chiesto di recarsi nello stabilimento di Sesto San Giovanni, dove arriva ed è arrestato con l’accusa di essersi rifiuto a fare nomi di antifascisti coinvolti nel movimento clandestino di fabbrica e il tacito consenso alla condotta di questi.
Tradotto a San Vittore é rinchiuso al VI raggio, con matricola 1600.
Il 27 aprile, dal Binario 21 della stazione Centrale, viene trasferito al Campo di transito di Fossoli, baracca 18. Sua moglie Mary riesce a fargli visita ogni tanto e a portargli vestiti di ricambio.
Con lo smantellamento di Fossoli, il 22 luglio 1944 è trasferito a Bolzano.
Il 4 agosto è infine deportato a Mauthausen con il Trasporto 73, dove gli viene assegnata la matricola 82548 e il TRIANGOLO ROSSO che indicava i prigionieri politici, nei confronti dei quali era stato emesso un mandato di arresto per motivi di sicurezza (Schutzhaft), per cui sui registri, questi deportati erano indicati come Schutz haftling.
La data del decesso, avvenuto nelle camere a gas, è stata convenzionalmente fissata per il giorno 24 aprile 1945, ma secondo alcune testimonianze potrebbe essere avvenuta nei giorni successivi 25-26-27 aprile.
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* La pietra d’inciampo è un blocco di pietra delle dimensioni di un sanpietrino, sopra il quale è posta una targa in ottone 10×10 centimetri in cui sono incisi nome, cognome, data di nascita, giorno e luogo di deportazione e data di morte (se conosciute) delle vittime della persecuzione o dello sterminio nazista. Si trovano davanti alle case in cui abitavano le vittime del nazismo o nel luogo in cui vennero fatte prigioniere.