16 settembre 1943 CARLO CERINI

Carlo Cerini. Nasce a Cuasso al Monte (Va) nel 1921, caduto in Austria il 16 settembre 1943. Studente del Politecnico di Milano.
Sottotenente di fanteria, prima dell’armistizio Cerini prestava servizio nella Guardia di frontiera. Dopo l’8 settembre 1943 fu, dei militari italiani che si trovavano nelle zone di confine, tra i protagonisti di isolati tentativi di resistenza ai tedeschi.
Catturato stava per essere deportato in Germania quando tra Ziri ed Innsbruck, dopo aver disarmato e ucciso il militare tedesco di scorta, riuscì a fuggire.
Ripreso tentò ancora la fuga ma le guardie lo uccisero con una scarica di mitra.
E’ il primo caduto del Politecnico di Milano: gli è stata conferita la laurea “ad honorem”.
Gli è stata conferita anche la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria con questa motivazione:
Dopo eroica resistenza, sopraffatto da forze tedesche veniva catturato con gli avanzi del proprio reparto e condotto in campo di concentramento dal quale riusciva ad evadere con la decisa intenzione di sottrarsi alla prigionia, per poter ancora offrire il proprio braccio alla Patria. Per quanto la sua fuga fosse avvenuta in paese ostile non volle spogliarsi dell’uniforme italiana. Rintracciato e nuovamente catturato nei pressi di Ziri, durante la sua traduzione a Innsbruck disarmava ed uccideva il gendarme tedesco che lo scortava. Nuovamente arrestato a Landeck, impossibilitato per ferita ricevuta a difendersi veniva tradotto a Innsbruck ove in successivi interrogatori, ormai sicuro della sua fine, manteneva contegno fiero ed energico proclamando ancora una volta la sua intenzione di sottrarsi a qualunque costo alla prigionia per poter ancora combattere per la Patria contro la Germania. In un nuovo tentativo di fuga veniva ucciso con una scarica di mitragliatrice. Nobile, generoso, eroico esempio di elevato sentimento dell’onore e del dovere e di mirabile e sublime amor di Patria. — lnnsbruck -Zirl – Landeck, 15- 16 settembre 1943.
V’è da ricordare che tra studenti, docenti e personale i caduti del Politecnico nella lotta di Liberazione furono oltre 100.
Tra questi abbiamo dato conto di
Antonio de Finetti
Federico Marescotti
Filippo Maria Beltrami,
Gianfranco Mattei,
Giorgio Labò,
Luigi Canzanelli,
Mario Bobbio,
Roesler Franz Giorgio.

 

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