
Il monumento, inaugurato il 21 marzo 2015, a ricordo dei 15 partigiani fucilati al Campo Giuriati, negli attuali giardini di via Pascal.
In via Pascal, dove sorge il campo Giuriati, nell’inverno del 1945 furono fucilati due gruppi di partigiani: il 14 gennaio e il 2 febbraio. ll 18 marzo venne poi fucilato anche: Luigi Arcalini.
Del gruppo di partigiani uccisi il 14 gennaio facevano parte appartenenti al IV e V settore (zone Calvairate – Porta Romana) del Fronte della gioventù per l’indipendenza nazionale e per la libertà. Una organizzazione all’interno della quale confluirono giovani antifascisti riconducibili a provenienze ideologiche differenti. Colui che ne fu promotore e che elaborò la linea ideale e programmatica dell’organizzazione fu Eugenio Curiel, intellettuale comunista, ucciso per mano di militi del Partito Fascista Repubblicano, il 24 febbraio 1945.
Il Fronte tenne la sua riunione costitutiva, grazie alla complicità di padre Davide Turoldo e padre Camillo De Piaz, nel convento dei Servi di Maria, adiacente alla Chiesa di San Carlo al Corso.
Gli appartenenti al Fonte di cui parliamo erano giovani lavoratori nati nei quartieri dell’attuale Zona 4. Dalla loro sede clandestina di via Ciceri Visconti 4, organizzarono azioni contro i militi tedeschi e repubblichini e un’intensa opera di propaganda. L’attivismo di questi giovani li pose nel mirino del servizio informativo fascista. A metà dicembre del 1944, 23 appartenenti al Fronte furono incarcerati e torturati da elementi del battaglione Azzurro comandato dal maggiore Mario De Biase.
Il 12 gennaio del 1945 venne istruito il processo dal Tribunale Militare di guerra, presieduto da Pasquale Spoleti, con il giudice Giuseppe Libois e il pubblico ministero Francesco Centonze, contro 12 di loro. Accusati di: partecipazione ad associazione sovversiva; appartenenza a bande armate; attentato ad appartenenti alle Forze Armate. Tre di loro – perché minorenni – furono condannati a 30 anni di carcere, mentre gli altri nove: Sergio Bazzoni, Renzo Botta, Arturo Capecchi, Attilio Folli, Roberto Giardino, Roberto Ricotti, Giuseppe Rossato, Luciano Rossi e Gian Carlo Serrani furono condannati alla pena capitale mediante fucilazione alla schiena. La sentenza fu eseguita 2 giorni dopo.
Il Corriere della Sera del 15 gennaio 1945 riportava Dodici terroristi condannati a morte Nove giustiziati – Tre graziati dal Duce
BAZZONI SERGIO
Nato a Milano il 29.3.1926. Operaio meccanico presso la Tecnomasio Brown Boveri. Appartenente al Fronte della Gioventù, partecipò a numerose azioni. Arrestato in fabbricail 16.12.1944, subì torture inflittegli dalle SS italiane presso il comando dell’Aereonautica repubblichina.

Una lapide lo ricorda in via Passo Buole 3. Al cimitero Maggiore (Musocco) di Milano, nel campo 64, vi è tumulata la sua salma
BOTTA RENZO
Nato a Milano il 19.9.1923. Arruolatosi nella prima squadra armata Puecher della Brigata d’assalto del Fronte della Gioventù nel marzo 1944 come sappista. Arrestato la sera del 24.11.1944, subì diverse sevizie nella caserma di via Pace a opera del battaglione azzurro.
CAPECCHI ARTURO
Nato a Milano il 31.7.1925. Operaio della Geloso. Appartenente alla Brigata d’assalto Fronte della Gioventù “Gramsci”.
FOLLI ATTILIO
Nato a San Giuliano Milanese il 17.6.1926. Operaio. Appartenente alle organizzazioni garibaldine del Fronte della Gioventù. A lui è dedicata una via a San Giuliano Milanese (MI).
GIARDINO ROBERTO
Nato a Milano il 26.2.1922. Appartenente alla 117a Brigata Garibaldi Sap. Abitava in viale Umbria 60.

Lapide in viale Umbria 60
RICOTTI ROBERTO
Nato il 7 giugno 1924 a Milano. Meccanico alla Borletti. Dopo l’8 settembre venne arrestato e rinchiuso nel campo di concentramento di Bolzano. Riuscì ad evadere. Ritornato a Milano organizza un gruppo partigiano. Nell’agosto del 1944 è nominato commissario politico della 124ª Brigata Garibaldi SAP. Divenuto anche responsabile del Vº settore del Fronte della gioventù, trasformò la sua abitazione in comando operativo, ma il 20 dicembre 1944 i fascisti vi fecero irruzione e lo arrestano. Rinchiuso in un primo momento nella sede dell’OVRA, Roberto Ricotti venne in seguito trasferito nelle carceri di San Vittore. Venne condannato a morte anche con l’accusa di diserzione. Alla memoria gli è stata concessa la medaglia d’argento al valor militare.
ROSSATO GIUSEPPE
Nato a Dueville (VI) il 10.7.1922 Giuseppe Rossato, detto Gelo, era vice comandante della 101a Brigata Garibaldi. Doveva incontrarsi con Francesco Marcer, un comandante della 101a SAP, in piazza Redentore, a Legnano. Ma causa una delazione venne arrestato e condotto nelle cantine del comando della Polizia, al Circul di Sciuri, in via Alberto da Giussano, a Legnano. Trasferito al carcere di San Vittore a Milano, fu processato e fucilato.
ROSSI LUCIANO
Nato a Milano il 7.5.1923. Era della 125a Brigata Garibaldi.

Lapide in viale Umbria 60
SERRANI GIANCARLO
Nato a Mantova l’8.9.1926. Operaio alla Tecnomasio Brown Boveri di piazzale Lodi. Appartenente alla 115a Brigata Garibaldi. Arrestato il 19.12.1944.

Lapide posta in via Ravenna 3

Questa è la stele che fu posta subito dopo la Liberazione, al campo Giuriati, a memoria dei fucilati