Baldi Carlo. Nato a Pieve San Giacomo (CR) il 7.5.1906. Lavora come lattoniere alla Breda, V° sezione aereonautica. Ultimo di sei fratelli, a 12 anni, orfano di madre, viene a Milano in cerca di lavoro. Ha abitato sino al suo arresto in via Carlo Forlanini, 23. Si è sposa con Luigia Piccoli e ha avuto una figlia: Ivana, nata nel 1935. Ha partecipato agli scioperi del marzo ’44 contro la RSI e l’occupazione nazista. I fascisti della Muti il 12 marzo lo vanno a cercare, nel pomeriggio, a casa. Non lo trovano ma non demordono; la notte ritornano e trovatolo lo portato nel carcere di San Vittore. Da qui è trasferito subito dopo alla caserma Umberto I, a Bergamo. Il 16 marzo 1944 viene deportato verso Mauthausen dove giunge il 20 aprile 1944. Lì diviene la Matr. 58684.
In data imprecisata giunge al campo di sterminio e lavoro di Gusen dove muore il 5.11.1944.
Una lapide ne ricorda la memoria in via C. Forlanini 23.
A Sesto San Giovanni (Mi) nel Cimitero nuovo, piazza Hiroshima Hagasaki, sorge un monumento, sul quale compare il suo nome.
Il 5 ottobre 2013 nel giardino degli stabili Aler di via Forlanini 26, sono state collocate due panchine a disposizione dei residenti, che il comitato inquilini, promotore dell’iniziativa ha voluto dedicare a Lui e a Giuseppe Consoli, anch’egli abitante in quelle case, morto a Bad Gandersheim (Buchenwald). All’iniziativa hanno aderito lo Spi Cgil, l’Anpi della zona 3 e l’Aned di Milano.
La consegna delle due panchine, accompagnata da giochi per i bambini, è avvenuta nell’ambito del cosiddetto Party di buon vicinato, il secondo organizzato dal comitato inquilini per consentire agli abitanti, fra i quali anche numerosi immigrati, di incontrarsi, di conoscersi e di condividere momenti di socialità.