Cortese Vincenzo. Nato a Milano il 05-10-1925. Operaio. A 18 anni si iscrive al Partito Comunista d’Italia. Entra nelle resistenza milanese e fa parte del I° distaccamento della 110ª brigata Garibaldi SAP (la prima ufficialmente costituita a Milano nell’estate del 1944).
Il 29 settembre 1944, insieme ad altri due compagni, tenta di disarmare un ufficiale tedesco e nella colluttazione che ne nasce, l’ufficiale è ferito con l’arma. I colpi attirano l’attenzione degli agenti del commissariato di via Clericetti. Nella sparatoria che ne nasce vengono feriti un milite e un commissario di PS e, anche, un bambino, Sergio Paolucci che si era affacciato al balcone. Cortese e gli altri due si allontanano in direzioni diverse. Una guardia giurata dell’Innocenti segnala la sua direzione di fuga. Individuato in via San Faustino, e senza munizioni, è ucciso. Il guardiano, pochi giorni dopo, paga con la vita la sua delazione.
Nell’inverno del 2015/16 la lapide posta sul luogo dell’uccisione di Cortese è stata tolta a opera dell’ANPI Ortica. Ci è stato detto, perché quel muro doveva essere “ripristinato”. Ma così non è stato.
Non sappiamo che fine abbia fatto la vecchia lapide. Ma sulla casa della Cooperativa Edificatrice “Ortica”, in via San Faustino 1, è stata affissa una nuova lapide che riproduce quanto scritto sulla precedente ma non v’è l’immagine di Cortese.
Poi, oltre a portare annualmente una corona, sotto la lapide, hanno posato una bacheca, sulla quale, periodicamente, affiggono la qualunque.