Aveva ragione Gabriele Mariani quando diceva che Maran era un turbo renziano, all’epoca in cui Renzi voleva cambiare la Costituzione.
E lo conferma un articoletto, non firmato, che compare oggi sulla prima pagina Milanese del Corriere della sera, nel quale viene detto che Pierfrancesco Maran, dopo la delusione della mancata candidatura alle ultime politiche, ha indetto per oggi “autoconvocati, delusi, arrabbiati che non intendono lasciare la Lombardia in mano al centrodestra nella contesa elettorale per le regionali del 2023. Il titolo dell’incontro: è stato «Cominciamo da capo».
In fatto di alleanze, viene data la precedenza assoluta a RENZI e Calenda, ovvero alla strana coppia, che si è formata in vista delle politiche del 23 settembre u.s. e doveva fare da argine alla destra. Ma è riuscita a diventare un muretto: e considerato i personaggi che la compongono chissà se arriveranno a Natale insieme.
Dimenticavo. La grande idea di chi ha promosso Cominciamo dal Capo (il refuso è ns.) è fare delle primarie uno strumento per scegliere il candidato senza subire ingerenze da Roma.
Anche se Occhio di tigre è un segretario a termine, Maran, come minimo, dovrebbe buttarlo fuori dal PD.
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