Il diacono Giovanni Barbareschi venne mandato dall’arcivescovo cardinale Schuster a benedire le salme dei 15 morti fucilati in piazzale Loreto il 10 agosto 1944, a ricomporle, a recuperare qualche effetto personale o messaggio rimasto addosso ai caduti per consegnarlo alle loro famiglie o ai loro compagni. Tre giorni dopo venne ordinato sacerdote e dopo altri due giorni arrestato e condotto a San Vittore. Torturato dalle SS e dai repubblichini, resistette sino a quando il cardinale Schuster non ne ottiene la liberazione.
Nato a Milano l’11 febbraio 1922 dopo l’armistizio decide di appoggiare la Resistenza. Nella sua casa di via Eustachi 24 con altri amici dell’associazionismo cattolico organizza la redazione del giornale clandestino il Ribelle ed è tra i promotori dell’Organizzazione Soccorso Cattolico Antifascisti Ricercati (OSCAR).
Il Corriere della sera ne ha tratteggiato la vita (vd.)
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