Qualche giorno fa abbiamo scritto del bando internazionale che, tra l’altro, interessa un fazzoletto di terra di circa 600 mq., in via Andrea Doria, di proprietà del Comune di Milano (nostra), che sarà alienato a poco più di 1 milione di euro. (vd. L’USO AMBIGUO DELLA METAFORA IN URBANISTICA)
E neanche a farlo apposta ci siamo ricordati di un altro bando, questa volta nazionale, promosso da Ferservizi (Società di servizio delle ferrovie dello stato italiane) che metteva di vendita una “villetta” – più propriamente un casa abbandonata, oggetto di numerose occupazioni abusive – posta in via Cima 39. Ovvero un complesso immobiliare di 649 mq per un importo minimo di 410mila euro. (vd. CASTI CONNUBI: LA GARA C’E’ MA SE IL VINCITORE NON E’ QUELLO “STABILITO” …)
Siamo andati sul sito di Federservizi e la “villetta” non è stata aggiudicata: il bando è ancora aperto senza limite di tempo e del parcheggio che doveva essere realizzato nel cortile del civico 39 fa bella mostra di sé un buco riempito da vegetazione incolta.
Ora, a parte tutte le considerazioni del caso, pare proprio incongruo che in via Andrea Doria, angolo piazzale Loreto, un terreno valga solo 2,5 volte un terreno, in via Cima, 39 che affaccia sulla ferrovia.
Sbagliamo?