ore 10.00 circa
via Rosso di San Secondo angolo via San Faustino
Walter Contipelli del collettivo Orticanoodles presenterà̀ l‘opera e con lui saranno presenti gli studenti che insieme l’hanno realizzata.
Di seguito i primi scatti.
I VOLTI
Giorgio Ambrosoli (Milano, 17 ottobre 1933 – Milano, 11 luglio 1979) Avvocato. Nominato commissario liquidatore della Banca Privata Italiana del banchiere Michele Sindona venne ucciso l’11 luglio 1979 da un sicario ingaggiato da Sindona perché ormai aveva scoperto un intreccio che coinvolgeva politica, finanza vaticana, massoneria e mafia. Nessun politico fu presente ai funerali.
Carlo Alberto Dalla Chiesa (Saluzzo, 27 settembre 1920 – Palermo, 3 settembre 1982) Indossata la divisa di carabiniere si laureò in Scienze Politiche con Aldo Moro. Venne mandato in Sicilia come comandante della legione di Palermo (1966-73) dove investigò sull’omicidio del sindacalista Placido Rizzotto, fatto assassinare da Luciano Liggio. Ricoprì l’incarico di generale di brigata a Torino (1973-77) e nel maggio di quell’anno assunse le funzioni di coordinatore del servizio di sicurezza degli istituti di prevenzione e pena. Nel settembre 1978 fu messo a capo del coordinamento tra le forze di polizia per la lotta contro il terrorismo, Nucleo Speciale Antiterrorismo.
Dopo essere diventato generale di divisione a Milano (1979-81); vicecomandante dell’Arma (1981-82), nel maggio 1982 fu nominato prefetto di Palermo. Due mesi dopo stilò il Rapporto dei 162, in cui evidenziò le collusioni tra apparati dello Stato e criminalità organizzata. Venne ucciso in un agguato della mafia il 3 settembre 1982 insieme alla moglie e a un agente di scorta.
Emilio Alessandrini (Penne, 30 agosto 1942 – Milano, 29 gennaio 1979). Magistrato. Come Sostituto Procuratore della Repubblica a Milano condusse l’istruttoria sulla strage di piazza Fontana, che portò all’incriminazione di appartenenti alla destra eversiva. Successivamente si occupò dell’organizzazione terroristica Prima Linea, oltre che al crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi. Fu ucciso la mattina del 29 gennaio 1979 da appartenenti a Prima Linea.
Mauro Brutto redattore del quotidiano l’Unità. Indaga e scrive sugli investimenti economici della mafia siciliana a Milano; coon i suoi articoli contribuisce a illuminare la figura di Luciano Liggio che catturato durante il processato lo minacciò di morte. Disvelò gli intrecci di una serie di rapimenti gestiti dalla banda Turatello/Epaminonda e i corleonesi. Ma fatale gli fu l’indagine che stava svolgendo sulla morte di Fausto e Iaio. Il 25 novembre 1978 una Simca bianca lo investe e muore. Con lui scompare una borsa con i documenti dell’indagine.
Walter Tobagi (Spoleto, 18 marzo 1947 – Milano, 28 maggio 1980) Giornalista del Corriere della Sera. Dopo l’Avanti passò all’Avvenire per poi approdare al Corriere. Appassionato di storia sociale e del movimento operaio, si interessa alle vicende del terrorismo che segnano Milano negli anni ’70. La sua sete di capire lo espone alla follia della Brigata XXVIII: il 28 maggio 1980 muore sotto i colpi della pistola che ha ucciso Emilio Alessandrini.
Tina Anselmi (Castelfranco Veneto, 25 marzo 1927 – Castelfranco Veneto, 1º novembre 2016) Parlamentare D. C.. Con il nome di battaglia Gabriella è staffetta partigiana della brigata Cesare Battisti. Prima donna a ricoprire la carica di ministro della Repubblica nel Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale. Come ministro della Sanità è tra coloro che elaborarono la riforma che introdusse il Servizio Sanitario Nazionale. Nel 1981 è nominata Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla Loggia P2 di Licio Gelli. E’ morta il I° novembre 2016.
Lea Garofalo (Petilia Policastro, 24 aprile 1974 – Milano, 24 novembre 2009) Testimone di giustizia su faide intercorse tra famiglie della `Ndrangheta calabrese e per questo uccisa a Milano, dove da tempo risiedeva.
Dopo la sentenza di condanna di 6 imputati, tra cui l’ex compagno Carlo Cosco, per il suo sequestro, l’omicidio e la distruzione di cadavere, vennero rinvenuti a San Fruttuoso, frazione di Monza, circa 2000 frammenti ossei appartenenti a Lea.
Il 18 dicembre 2014 la Corte di Cassazione ha confermato tutte le condanne.