Verso la fine del novembre del 1856 l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe e la conserte Elisabetta iniziarono un viaggio diplomatico nel Lombardo-Veneto: l’imperatore sperava che la visita potesse migliorare i rapporti con la popolazione locale, apertamente ostile.
La coppia trascorse il Capodanno a Venezia e il 15 gennaio 1857 entrò a Milano per rimanervi sino al 2 marzo. Ma i rapporti con la popolazione e soprattutto quello con le classi nobili non mutarono. E a poco valsero alcune scelte politiche: quali l’amnistia per i detenuti politici; il pensionamento di Radetzky; la nomina a governatore generale dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo, fratello dell’imperatore.
Per l’entrata in città dell’imperatore e dell’imperatrice, vennero progettati e costruiti con legno, cartapesta, gessi e stucchi, tre fabbricati provvisori.
Il primo, poiché il corteo reale arrivava dalla strada per Brescia, fu eretto nei pressi del rondò di Loreto (oggi piazzale Loreto).
Qui le autorità cittadine dettero il benvenuto ufficiale ai reali che, saliti su una carrozza scoperta, percorsero il lungo stradone di Loreto (allora strada postale per Bergamo e Brescia, oggi corso Buenos Aires), per arrivare a porta Venezia. Lungo il tragitto vi era una folla plaudente (erano contadini pagati per salutare il passaggio reale).
In fondo allo stradone, in mezzo ai caselli daziari, per l’occasione fu allestito il secondo fabbricato: un arco trionfale.
Infine, dopo avere percorso il corso di Porta Orientale (oggi corso Venezia) e corso Francesco (oggi Vittorio Emanuele), la carrozza reale arrivò in piazza Duomo e salita su un baldacchino appositamente costruito fece mostra di sé: l’imperatore tenne un discorso per ringraziare dell’accoglienza.
A ricordo di quell’evento sono rimaste due monete commemorative: