Articolo di Mariolina Sesto apparso su Il Sole 24 ore il 23 agosto
La manager scelta da Conte si è dimessa qualche giorno fa dal Cda del quotidiano diretto da Marco Travaglio. In buoni rapporti con tutti i protagonisti della digital industry italiana, si definisce una «pioniera di internet»
Una manager per la città “locomotiva d’Italia”. Sarà Layla Pavone la candidata sindaco di Milano per il Movimento 5 Stelle alle amministrative di ottobre. Una scelta che vede la forte impronta di Giuseppe Conte, intenzionato ad attingere al bacino della società civile col fine di rilanciare la creatura politica ereditata da Beppe Grillo. E il capoluogo lombardo potrebbe rappresentare, per i pentastellati, una sorta di ’laboratorio’ per ritessere il rapporto con il Nord produttivo del Paese, al quale proprio Conte si è rivolto con una lunga lettera pubblicata nei giorni scorsi sul ’Corriere della Sera’.
Esperta di advertising online
Classe ’63, laureata in Scienze politiche con Master in Comunicazione d’Impresa e Nuove Tecnologie, Pavone si definisce una “pioniera di internet” in Italia. Nel 1995 contribuisce alla nascita di Video On Line dell’editore Nichi Grauso, occupandosi di marketing e advertising online. Si deve a lei, dicono, la vendita del “primo banner pubblicitario in Italia”. Nel 1997 in Publikompass crea la prima concessionaria di pubblicità online rappresentando un network di 35 siti e dal 2000 al 2004 lavora nel Gruppo Dentsu Aegis Media; dal 2003 al 2010, invece, presiede Iab Italia, il chapter italiano della più importante Associazione nel campo della pubblicità digitale a livello mondiale, di cui è tuttora presidente onorario.
Ha fatto parte del cda del Fatto quotidiano da cui si è dimessa pochi giorni fa
Ma il curriculum di Pavone non si ferma qui: dal 2012 al 2014 la candidata M5S a Milano è presidente del Centro Studi Assocom e sempre nel 2014 entra nel Cda di Digital Magics, incubatore di startup innovative. Tra gli altri ruoli, è stata fino a qualche giorno fa anche consigliere indipendente della società editoriale del Fatto Quotidiano da cui si è dimessa «per ragioni di trasparenza», come ha affermato lei stessa. Attenta non solo agli sviluppi tecnologici ma anche ai risvolti sociali legati al tema del digitale, Pavone ha buoni rapporti con tutti i protagonisti della digital industry italiana, come per esempio l’assessora milanese alla Trasformazione digitale Roberta Cocco, o l’ex parlamentare del Pd Stefano Quintarelli, imprenditore informatico.
Le simpatie politiche del passato
In ambienti milanesi si parla addirittura di un iniziale ’innamoramento’, da parte di Pavone, per Matteo Renzi: l’attuale leader di Italia Viva era appena diventato premier quando la manager avrebbe provato a organizzare degli incontri con lui e con il suo ex braccio destro Luca Lotti con l’obiettivo di promuovere le istanze del settore del digital advertising. La manager dice di aver votato in passato per i radicali (oltre che per M5s). Chi la conosce bene la descrive come un’ottima cuoca: i risotti, la sua specialità.