Questo manifesto programmatico dell’autocandidato sindaco di Milano Giuseppe Sala lo si evince leggendo questi due articoli apparsi nel giro di 20 giorni.
25 maggio 2021 la Gazzetta dello sport Sala: “Svillaneggiato dall’Inter, ma qualche ragione l’avevo. Ora sullo stadio…”
16 giugno 2021 Comunicato stampa del Comune di Milano “Palazzo Marino. Il Sindaco Sala incontra il Presidente e l’A.D. dell’Inter”
Il fatto che Sala si preoccupi se l’INTER ha i soldi per costruire lo stadio su terreni Comunali la dice lunga di come ha governato la città: subalterno e villaneggiato.
Ma un uomo così vi piace?
E’ stato city manager del sindaco Moratti. Poi è diventato amministratore delegato di EXPO e si è coperto di “meriti” per il lavoro svolto tanto che ha rimediato una condanna di sei mesi: pena convertita in 45.000 euro di multa. La sua reazione alla condanna è stata “Resto sindaco, poi non so“.
Infatti Salvini non gli torse un capello forse perché Sala godeva di immeritata gloria
Ma Sala in scadenza di mandato, l’anno passato, fece il giro delle sette chiese per trovare un nuovo lavoro. Addirittura andò a bussare alla porta di Beppe Grillo!
Poi capito che nessuno se lo filava e sentiti gli scricchiolii dei rampanti del PD che lo volevano defenestrare ha avuto un colpo di reni: prima si è auto-ricandidato a sindaco e il PD zitto; poi ha firmato la Carta dei valori dei Verdi Europei e il PD zitto.
E adesso, a mandato scaduto, ma prorogato per Covid, si preoccupa di concludere l’iter burocratico dello stadio! A conferma della sua anima green.
E l’opposizione? Non ha ancora trovato un candidato da opporgli. Ma la cosa non provoca mal di pancia: perché Sala è uno che sa fare squadra, insieme a Loro.
La prova: le Olimpiadi di Cortina.