
Ieri l’Istituto superiore di sanità, dopo le prove tecniche, ha certificato come “chirurgiche” le mascherine della ditta Fippi di Rho che – in collaborazione col Politecnico di Milano e, per la Regione, con l’assessore all’Ambiente Raffaele Cattaneo – ha riconvertito i suoi impianti dalla produzione di pannolini a quella, appunto, di mascherine. La capacità teorica è di 900 mila al giorno, superiori alle necessità della Regione: 300mila al giorno per il sistema ospedaliero e sanitario, a cui aggiungere altre 200000 circa per le Rsa, i medici di base, le farmacie, i luoghi di lavoro, e ….
Se la situazione dei Dispositivi di protezione individuale (Dpi) sarà in futuro meno drammatica, quel che ora manca sono i medici, nonostante il centinaio già arrivato grazie alla Protezione civile. Se non verrà posto rimedio sarà difficile, ad esempio, aumentare i letti dell’ospedale creato in Fiera, e affidato al Policlinico di Milano, dai 12 – 24 attuali agli oltre duecento previsti.
La difficoltà del presidente della Lombardia Fontana è emersa giovedì perché al presidente del Piemonte, Alberto Cirio, è stata avanzata un’offerta: la Lombardia metteva disposizione del Piemonte 53 posti nel nuovo ospedale – pronti tra 10-15 giorni – per sgravare le terapie intensive di quella Regione, a patto però che medici e infermieri per gestirli fossero trovati dai piemontesi.
E Cirio, s’è subito rivolto al governo per avere il personale dalla task force di volontari dalle altre regioni. Il governo s’è detto disposto a fornire al Piemonte circa 30 medici e 50 infermieri.
Ma ieri mattina, durante una riunione, i funzionari lombardi hanno preteso che lo staff di medici e infermieri “piemontesi” fosse composto anche da sei anestesisti ogni 7 letti.
In serata il governatore Cirio ha risposto “no, grazie per il bel pensiero” ce la facciamo da soli: medici e infermieri forniti dal governo andranno in Piemonte e, nel caso, verrà trovato il modo di aumentare i letti in Piemonte.
Fontana dovrà perciò trovare altrove i professionisti necessari a far funzionare il suo ospedale. Potrebbe chiederli al Governo: lo farà?
Nota. L’articolo è una “rivisitazione” di quello apparso oggi sul Fatto Quotidiano a firma di Marco Palombi pag. 2