Elisabetta Andreis, in un singolare articolo apparso oggi sul Corriere della Sera – pag 7 del Corriere Milanese (1) – inanella una serie di “fatti” e di recriminazioni sul perché il bando per costruire “la nuova cittadella dell’EXPO” (?) e trasferire da Città Studi tutti i dipartimenti della Statale (tutti?) non sarà discusso dal Consiglio di Amministrazione della Statale il 29 gennaio.
Per El. AN. il motivo della non discussione è dovuto alla sostituzione di Walter Bergamaschi con Roberto Conte, quale direttore generale, e un ricorso al Tar (già respinto).
Esilerante!
E il linguaggio?
… nuova cittadella EXPO
il bando… lanciato
un Cda … doveva teoricamente dibattere
l’ex rettore Vago …. aveva raccolto consensi
Il trasloco
la dipartita del direttore generale Walter Bergamaschi passato…
l’intoppo di un ricorso
per non parlare della foto il cui incipit è Intesa (San Paolo?)
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1) Statale, slitta a marzo il bando per la nuova cittadella Expo
Rinvio a sorpresa della discussione prevista nel Cda del 29 gennaio: nessun documento sarà presentato
Slittano ancora una volta i tempi del bando di gara per il masterplan del nuovo campus scientifico della Statale sull’ex area Expo.
Doveva essere lanciato entro Natale, poi — due mesi fa — il rettore Elio Franzini aveva assicurato che sarebbe stato non più tardi del 1 febbraio. Ora invece via Festa del Perdono fa sapere che la data sarà all’inizio di marzo.
Eppure un Cda è già fissato per il 29 gennaio e doveva teoricamente dibattere proprio del bando. Venerdì scorso agli undici consiglieri era arrivata notizia che nessun documento sarebbe stato fornito prima del Cda: nessuna seduta preliminare per discutere, quindi. L’ipotesi di uno slittamento del voto era nell’aria, anche se i tempi stringono.
L’iter burocratico, del resto, è complesso. I soggetti coinvolti devono presentare documenti integrativi, fanno sapere alcune fonti, per metà febbraio dovrebbe essere chiuso il procedimento. A quel punto il bando sarà sottoposto per il dibattito e il via libera in un nuovo Cda da fissare.
Del campus aveva iniziato a parlare ancora nel 2015 l’ex rettore Gianluca Vago che aveva raccolto consensi. Il trasloco, 335 milioni di investimento, coinvolgerà 22 mila universitari fra professori, allievi e personale tecnico amministrativo — coi dipartimenti di Biologia, Biotecnologie, Agraria e Farmacia e ancora Scienze della terra, Chimica, Fisica, Matematica e Informatica.
Riavvolgendo il nastro dei tempi, il progetto era stato approvato dagli organi accademici lo scorso marzo. Il percorso economico-finanziario dell’opera era stato poi avallato a fine luglio. A fine settembre, infine, il Cda aveva recepito il parere favorevole del Dipe (Dipartimento per la programmazione economica del governo) al piano finanziario del colosso australiano dell’immobiliare Lendlease, avviando di fatto l’iter per il bando di gara.
Nel frattempo ci sono stati però la dipartita del direttore generale Walter Bergamaschi, appena passato alla guida dell’Ats Città metropolitana sostituito da Roberto Conte, e l’intoppo di un ricorso al Tar (il Tribunale amministrativo ha respinto l’istanza).