Può capitare che il sig. Vincenzo (nome di fantasia), con ridotte capacità deambulatorie, abbia ottenuto dalla Direzione mobilità ambiente ed energia del Comune di Milano la possibilità di parcheggiare la propria macchina, sotto casa, in una area di sosta per invalidità.
Può altresì capitare che la stessa persona trovata una diversa soluzione abitativa chieda al Comune lo spostamento dell’area di sosta per invalidità presso la nuova residenza.
Fatta domanda nel gennaio u. s., e ricevuta risposta nel febbraio u. s. è capitato che abbia dovuto aspettato sino al 19 ottobre c. a. per avere il “nuovo” parcheggio.
Non è dato di sapere se l’iter della pratica abbia subito un incaglio perché della vicenda si è interessato anche un consigliere del Municipio 3 (P. R.).
Resta il fatto poco commandevole che questa storia di “ordinaria burocrazia” ha creato ulteriore disagio al sig. Vincenzo e, a ben vedere, non è solo una storia di ordinaria burocratica.
Infatti. Dato che comune di Milano ha speso 2.500 euro per “appaltare” l’incarico a una ditta affinché provvedesse a tracciare la delimitazione dell’area, sul patrio asfalto, e conficcare nel patrio suolo, l’apposito cartello con l’indicazione di sosta “protetta” il risultato sortito lo si vede nelle foto che di seguito postiamo.
Come si può notare il cartello indicante la sosta protetta è invisibile: coperto dalle foglie. A onor del vero, nel giro di un paio di giorni è stato riposizionato. Ma allora come ora reca sul retro la seguente scritta
Ma è mai possibile che il Comune appalti lavori a ditte, come si evince dal cartello, che non pagano i dipendenti?