La prima organizzata dall’associazione culturale denominata TumbTumb composta in prevalenza da architetti e poi sociologi, antropologi, fotografi ecc.; si è costituita per documentare le periferie di Milano e creare un evento conclusivo denominato SUPER, “Festival delle periferie di Milano”, lo fa battendo a piedi il territorio.
I loro tour sono Super massacranti per un comune mortale. Ieri hanno cominciato sorridendo, non puntuali, alle 10,45 in via Rombon 41 e hanno terminato dopo le 19.00 alle ACLI di via Conterosso 5, ancora col sorriso sulle labbra.

La villa Busca Serbelloni com’era nell’agosto dell’anno scorso.
In via Rombon 41, gli amabili intrattenitori del racconto di una storia recente di Lambrate Vecchia, che li ha visti come alcuni degli interpreti del riuso di alcune fabbriche in via Ventura e via Massimiano, sono stati: gli architetti Renato Ruatti e Silvia Cesaroni, soci.
Ritorneremo su quanto hanno detto.
Per intanto vergognadoci per il senile voyeurismo che celiamo dietro una piccola macchina fotografica, abbiamo potuto scattare alcune foto all’interno della villa.
P. S. Se posizionate il cursore del mause su una immagine e premete il pulsante sinistro otterrete un’immagine ingrandita.
Una recente novità (in senso storico) ha riguardato questa villa storica dei Busca Serbelloni rimasta di proprietà privata: lo spazio antistante ad essa, sino a poco tempo fa sconciato da una stazione di benzina, è sgombro; il distributore non c’è più dall’inverno dell’anno scorso.
Stante alla figlia di Renato Ruatti, Maria, quel distributore impedì l’espropiato della proprietà perché su parte del suolo della villa vi era un servizio di pubblica utilità: il distributore.
E così al tanto vilipeso distributore è stata rivolta una doverosa lode postuma considerato che la villa gode di ottima salute; è stata parzialmente restaurata dai proprietari a partire dalla metà degli anni ’80 del secolo scorso (hanno anche competenze nel restauro).
Già prima della dipartita del distributore, sotto il portico, all’interno di una falsa finestra diciamo impropriamente v’è un “murales” a onore e gloria di Lou Reed, che anni addietro è andato in villa a conoscere chi costruiva quella chitarra in alluminio che, regalatagli da un amico italiano, tanto aveva apprezzata*.
E in tema di ricordi, anche Stefano Cerri, a cui è dedicato l’Auditorium di via Valvassori Peroni, ha impugnato una di queste chitarre.
Con l’inizio della primavera tutti possono vedere un’altra opera dello stesso autore, Gilberto Borghesi.
Per ora copre solo parte dello “zoccolo” della villa perché la tecnica utilizzata ancora non è riuscita a fondersi con la copertura di un muro soggetto alle intemperie. Comunque la volontà è quella di procedere a oltranza sino alla copertura totale del basamento di quel lato. Lato che a detta dell’arch. Ruatti, ha dei muri perimetrali formati da mattoni diversi dagli altri la qual cosa fa supporre che in origine quell’ala sia antecedente alla villa e forse era una postazione a presidio dei luoghi.
L’ultimo appuntamento del tour è stato in via Conterosso 5.
Lì abbiamo incontrato altri maratoneti: erano reduci da un Seminario Formativo.
A fianco l’ordine del giorno lasciato sui tavoli del saloncino dove i maratoneti di SUPER si sono riuniti, come da crono-programma, dopo le 17,30.
Due piccolo notazioni.
Non capiamo perchè lo stampato porti il logo del Municipio.
Siamo rimasti sorpresi nel sapere che i consiglieri di maggioranza abbiano, in un afoso sabato di settembre, senza gettone di presenza, sentito il bisogno di capire quali saranno i compiti che li attendono nella gestione della cosa pubblica.
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* A proposito di Lou Reed a Lambrate e delle chitarre Noah, abbiamo trovato tra i tanti due articoli di cui indichiamo i link:
http://living.corriere.it/tendenze/extra/noah-guitars-lambrate/
http://www.panorama.it/magazine/flair/lou-reed-noah-guitar-jovanotti-ben-harper/