Oggi non esiste alcuna ricorrenza particolare e apparentemente non vi è motivo per ricordare attraverso le parole di don Giovanni Barnabeschi pagine di storia di settanta e più anni orsono.
Ma la curiosità ci ha fatto imbattere in Lui e in un sito http://www.mappadellememorie.it/ che ne ha raccolto la testimonianza attraverso un video.
E ciò che apparentemente sembra non avere senso ricordare è il senso di una vita.
Giovanni Barnabeschi E’ nato a Milano l’11 febbraio 1922. Dopo l’armistizio decide di appoggiare la Resistenza. Nella sua casa di via Eustachi 24 con altri amici dell’associazionismo cattolico organizza la redazione del giornale clandestino il Ribelle ed è tra i promotori dell’Organizzazione Soccorso Cattolico Antifascisti Ricercati (OSCAR).
Il 10 agosto 1944, il diacono Giovanni Barbareschi viene mandato dall’arcivescovo cardinale Schuster a benedire le salme, a ricomporle a recuperare qualche effetto personale o messaggio rimasto addosso ai caduti partigiani, fucilati a piazzale Loreto (delle loro vite abbiamo scritto qualche anno orsono vd.)., per consegnarlo alle loro famiglie o ai loro compagni.
Tre giorni dopo viene ordinato sacerdote e dopo altri due giorni arrestato e condotto a San Vittore. Torturato, dalle SS e dai repubblichini, resiste sino a quando il cardinale Schuster non ne ottiene la liberazione…
L’intervista che riproduciamo è stata realizzata da: Gianluca Pellizzoni, Carla Redaelli, Francesca Fedeli (abitanti di Zona 3)