Al civico 1 di corso Buenos Aires, progettato da Ferdinando Luraschi (1839 – 1900) e costruito in sei anni, dal 1881 al 1887, con la collaborazione del capomastro Angelo Galimberti, soprannominato il Barbarossa di Porta Venezia perché aveva abbattuto il Lazzaretto, vi è l’omonimo palazzo.
L’Ospedale Maggiore vendette il Lazzaretto al Banco di Credito Italiano per L. 1.803.690. (Il Banco operava in Lombardia dal 1876 e sarà chiuso durante la crisi del 1892, come molte altre banche). L’atto di vendita è del 9 luglio 1881. Il Banco di Credito Italiano creò ad hoc la Società Fondiaria italiana. Con la demolizione del Lazzaretto iniziò la costruzione del nuovo quartiere.
L’ing. Luraschi, già amministratore del Lazzaretto per conto dell’Ospedale Maggiore, costruirà il suo palazzo in uno stile eclettico, lungo l’asse della via principale e ottenne di non sottostare alla servitù del Resegone. Ovvero alla regola che impediva nella parte settentrionale di Milano di costruire case di oltre tre piani per permettere la vista delle Prealpi e del “seghettato” monte Resegone a coloro che uscivano dalla città lungo corso Loreto, divenuto poi corso Buenos Aires.
Il palazzo oltre ad avere un portone in legno riccamente scolpito è caratterizzato da un cortile con portico ad archi sostenuti da colonne con capitelli (le colonne del demolito Lazzaretto) presenta 12 medaglioni coi personaggi dei Promessi Sposi.
presumibilmente istantanea_09 raffigura il Griso, visto il corno per la polvere da Sparo.
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La ringraziamo. In effetti quel che sostiene è condivisibile.
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