Molte raffigurazioni di San Gerolamo lo ritraggono nel deserto, penitente. Il suo nome, ironia della sorte, dalla toponomastica milanese è accostato a un voltagabbana di nome Ferdinando Marescalchi, che prima accolse con favore gli eserciti francesi e svolse importanti incarichi nella repubblica Cisalpina per poi passare al servizio degli austriaci diventando presso la corte di Modena Gran Ciambellano per i servizi resi all’imperatore d’Austria. Al primo è dedicata una piccola rotonda, pomposamente chiamata piazza, al secondo una strada grandemente trafficata.
Un simile binomio non poteva che far danni. Infatti è del 14 marzo u.s. l’ultima pirotecnica esibizione di un automobilista terminata, all’uscita del cavalcavia Buccari, contro un palo della luce.
Fatalità? Non proprio considerando che da molto tempo la pericolosità di quel connubio è nota. Nel 2012 il comitato genitori di via Cova, dopo che un alunno della scuola omonima era stato investito sulle strisce pedonali, seppure in modo lieve, aveva reclamato provvedimenti risolutivi.
Il giornale online Z3X riprendendo i fatti chiosava “la commissione Qualità dell’ambiente urbano del CdZ 3 presieduta da Dario Monzio Compagnoni ha reagito prontamente e ha dato corso alle richieste circa la messa in sicurezza della piazza antistante la scuola, precisamente piazza San Gerolamo, che i ragazzi attraversano abitualmente.”
Povero Compagnoni e poveri genitori e povero Z3X che nell’affannosa ricerca di dare una stampella all’amministrazione e ai suoi uffici certificava “L’ufficio tecnico era stato già “pre-avvisato” e, quindi, la realizzazione di queste misure di sicurezza, tempo atmosferico permettendo, dovrebbe avvenire in tempi abbastanza brevi.”
Siamo a primavera del 2014, sulla piazza ora s’affaccia un’area attrezzata per i cani. Quanto al semaforo a suo tempo richiesto San Gerolamo non ha provveduto, sta nel deserto e non sa a cosa serva; Ferdinando invece sta ancora con Napoleone. Per questo il 26 marzo vi sarà una protesta in piazza con merenda, altro che penitenza e …
L’annuncio della posa dei due semafori pedonali c’è stato
Il 25 marzo una delegazione di genitori con figlio che vanno a scuola presso le tre scuole che gravitano sulla rotonda/piazza San Gerolamo hanno chiesto udienza all’assessore Maran e da lui ricevuta gli hanno suggerito di intervenire alla manifestazione indetta per il giorno successivo.
Dopo la stravagante soluzione di non rispondere per anni alle loro richieste con l’installazione di semafori pedonali, ma di caricare il luogo di altri problemi insediandovi un’area “attrezzata” per i cani e i loro padroni; nonché dopo l’ennesimo incidente occorso nei pressi della piazza il motivo della protesta era evidente.
Maran ha accolto l’invito. Si è presentato all’appuntamento e dopo avere girovagato da, su, per, tra bambini e genitori ha preso il megafono e ha detto quello che tutti si aspettavano dicesse: entro l’estate del 2014 i semafori verranno installati.
Si è preso un bel sei mesi di tempo.
E poi, fedele alla linea di disenticivare l’uso della macchina ha suggerito, a genitori e nonni, di non usarla per accompagnare o ritirare i bambini (come se fossero stati loro gli autori degli incidenti). E, forse sapendo dei suoi limiti come assessore o forse non fidandosi dei suoi uffici tecnici, ha chiesto che fossero i genitori a vigilare sui tempo di realizzazione dell’opera.