22 aprile MEDIAWORD AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

L’altro giorno la mia metà mi dice: su Facebook qualcuno ha segnalato che Mediaword di via Rubattino era aperto.
Commenti da parte mia: nessuno. Perplessità: qualcuna.
Oggi spinto da necessità sono andato a Mediaword: dovevo assolutamente stampare dei file e la stampante, malauguratamente, si è rotta.
Il posteggio era semivuoto. All’ingresso c’era una guardia con mascherina che regolava il flusso: solo io in entrata e nessuno in uscita. Ma no. Non ho potuto entrare subito: l’ho potuto fare quando è uscita una persona.
Cartelli invitavano a non fare assembramenti e a rispettare un metro di distanza. Il pavimento con righe gialle perimetravano le isole dove ci sono i venditori e le cassiere.
Il personale con giubbotto rosso aveva: visiera in plexiglas, mascherina e guanti e io avevo solo la mascherina! Mi sono sentito nudo ma non li ho certo invidiati.
Il mio umore è mutato quando ho chiesto a una blusa rossa di indicarmi una stampante economica; lo ha fatto a debita distanza da me e dalla scatola e così non si è preso la briga di prenderla (era in basso e scomoda da prendersi).
Alla cassa eravamo 5, distanziati tramite nastro giallo a terra.
Morale: se dovete andare portatevi i guanti. I clienti non sono dipendenti di Mediaword!
Mala tempora currunt?

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