Questo titolo fa un po’ il verso a un articolo che abbiamo pubblicato l’anno passato A FURIA DI STARE FERMO HO PERSO LA TESTA: SONO UN PICCIONE! (vd.).
Ma questo è assolutamente veritiero. Eugenio Villoresi, di lui stiamo parlando, perse tutti i suoi soldi per realizzare il canale che porta il suo nome. A noi, abitanti del Municipio 3, è più o meno familiare, a seconda che abitiamo più o meno vicino a piazza Leonardo da Vinci. Perché è proprio nella piazza che dal 1970 a sua imperitura gloria è posta la statua – opera di Luigi Panzeri – che lo ritrae.
E considerato che si fa un gran parlare, ormai da un anno, del possibile trasferimento delle facoltà scientifiche della Statale su area EXPO abbiamo pensato bene di illustrare, con parole tratte da una pubblicazione del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (vd.), la figura di Eugenio Villoresi che in piazza Leonardo da Vinci c’è e non si sposterà di certo per cercare nuove avventure..



Se, come abbiamo visto, la vita terrena di Eugenio Villoresi non si chiuse, se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, con un successo pieno anche da morto la sua vita in effige è stata tribolata.
Nel 1906 un Comitato appositamente costituito decise di fare realizzare ed erigere una statua in suo onore.
La cosa andò a buon fine e la statua rimase, per quel che ci è dato di sapere, nell’attuale piazza Cadorna.
Quand’ecco che l’operosa Milano decise di costruire la metropolitana e a Eugenio Villoresi dette lo sfratto.
Egli giacque nell’oblio, in un fossato del Castello Sforzesco, e a nulla valsero gli sforzi di chi voleva ricollocarlo la dove era già stato.

Così che il nostro dovette ancora aspettare la sua nuova ora. E dopo il purgatorio
il paradiso
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