Oggi, all’interno della biblioteca Valvassori Peroni, è accaduto un fatto che riteniamo non faccia onore a chi ha comandato che fosse compiuto.
E non farà di certo onore a chi, informato, cercherà di farlo passare sotto silenzio. Indifferente alle ragioni dei più: studenti, utenti della biblioteca, persone che fruiscono dei servizi offerti dalla struttura comunale. Ovvero tutti noi.

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Però non si capisce cosa è accaduto: inutile mettere un titolo senza spiegare. Le 4 / 5 righe
che accompagnano la foto non spiegano nulla…
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E’ stato creato un sistema monopolistico privato all’interno di una struttura pubblica.
Infatti, su pressione di una ditta privata che ha vinto una gara pubblica per la gestione del bar della biblioteca, le macchinette che erano state precedentemente installate al suo interno, ieri, sono state rimosse.
Il primo tangibile vantaggio offerto dai solerti funzionari dell’amministrazione comunale – per ora con l’avallo di tutte le componenti politiche che formano la maggioranza politica centrale e locale – ai fruitori della struttura comunale di via Valvassori Peroni 56 è quello che non avranno più la possibilità di scegliere di consumare un caffè alla macchinetta della biblioteca al prezzo di 0,35 centesimi di euro o andare al bar all’interno della struttura comunale (che dovrebbe svolgere un servizio a prezzi calmierati) e prendersi un caffè spendendo 1 euro.
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L’utenza della biblioteca e’ costituita in larga parte da studenti e lavoratori a basso reddito, categorie che spesso non hanno molta disponibilita’ di spesa. Lasciare le macchinette avrebbe consentito anche a loro di fare a meno del servizio aggiuntivo fornito, a fronte di un maggior prezzo, dal bar e, pertanto, di poter consumare prodotti di base (caffe’, ecc,). In sostanza, per loro e’ stato brutalmente eliminato un servizio di ristoro. Dal canto suo, il bar non ne avrebbe ricevuto svantaggi, perche’ la fascia di utenza al quale esso si rivolge tende a non accettare compromessi sul servzio, quindi, in genere, non usufruisce delle macchinette.
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