7 agosto UNA VOLTA IL PARCO LAMBRO ERA PIU’ BELLO. ASPETTIAMO CHE L’ULTIMA ANATRA MUOIA

Oggi se ci si avventura all’interno del Parco Lambro è tutto un fiorire di “opere pubbliche” non finite.
IMG_2664wNel novembre u.s. in più punti il Lambro tracimò e oltre a inondare la cascina Molino San Gregorio, della comunità Exodus di Don Mazzi, e il Centro Ambrosiano di solidarietà Onlus* (CeAS), ha visto lo sgretolamento dei suoi argini in più punti: in fondo a via Licata; sulla riva sinistra, dove un tratto del viottolo asfaltato è franato e, a 8 mesi di distanza, l’intervento di ripristino è consistito nella sua transennatura;
dove c’è la cascatella la riva sinistra è franata e si è portata via un camminamento: transennato;

in prossimità del ponte di via Feltre (ora via P. Morrel) dove il fiume ha tracimate, rotto l’argine sinistro e provocato lo riempimento dell’ ex cava, da decenni asciutta, di via Feltre nel gennaio u.s. abbiamo documentato lo stato dell’arte del “Cantiere in movimento” sul fiume.
Il movimento è stato così lento, nonostante l’emergenza, che è stato smobilizzato solo a metà di luglio, con lascito di siepe divelta, transennatura e alberi tagliati sul bordo del marciapiede.


Ma a questo gran lavorio ora ha fatto seguito una nuova transennatura: quella della cava/palude dove sono morte le anatre.

L’intervento per ora è rivolto alla salvaguardia degli animali che sanno leggere:
la palude e la transennatura probabilmente rimarranno sino a che l’ultima anatra non vi andrà a morire.

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