LA PROPRIETA’ PRIVATA NON SI TOCCA

Il 30 maggio 2013 il consigliere di Zona Boari ha presentata al Cdz3 una mozione nella quale chiedeva che il Comune si impegnasse a procedere al più presto allo sgombero del complesso edilizio di via Bistolfi angolo via Cima, doveva essere un pensionato per studenti, abusivamente occupato dall’ottobre 2012.
Nei giorni successivi il consigliere Boari metteva su Youtube un video a testimonianza del degrado in cui vivono alcuni occupanti nello stabile mai ultimato.
Il 18 luglio u.s. il CdZ3 ha approvato la mozione presentata da Boari integrandola con osservazioni emerse durante la discussione in aula (fallimento della società costruttrice).
La maggioranza del CdZ3 nell’occasione afferma che lo sgombero sarebbe avvenuto entro il mese di settembre. Ma a settembre l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, in visita al Consiglio di Zona 3, sembra che abbia affermato: “Lo stabile dismesso è di proprietà privata, appartiene a un’azienda fallita e questo rende più complessa la messa in sicurezza, requisito indispensabile per effettuare lo sgombero degli occupanti abusivi, ma si tratta di una delle realtà sulle quali è in programma un nostro intervento”.

La staccionata su via Cima è ancora in piedi salvo alla fine della stessa. In quel tratto gli occupanti hanno aperto, ironia della sorte, una specie di una uscita di sicurezza.

Via Cima uscita di sicurezza

Via Cima uscita di sicurezza

Siamo a novembre e il prossimo venerdì (l’otto) si terrà un’udienza relativa al processo fallimentare della ditta appaltatrice dei lavori. Pare che la ditta in via di fallimento abbia come maggiore creditore Banca Intesa. Se l’azienda fosse dichiarata fallita e Banca Intesa divenisse il “maggiore proprietario” dell’immobile il Comune forse potrebbe chiedere a quest’ultima almeno la messa in sicurezza del “cantiere” operando al contempo in modo che chi vi è accampato abbia modo di uscire dalla condizione disumana in cui sopravvive.

 

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