28 gennaio VITTORIO GRAZIANI È NAPOLETANO MA LÀSEL FAA DE LUU

Eravamo andati all'(ri)inaugurazione della libreria Centofiori in piazzale Dateo 5, nel settembre del 2018 e, dopo poco più di  sei anni di attività Vittorio Graziani riceverà, il 31 gennaio, il Premio per Librai al seminario della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, che si svolge da oggi a venerdì, a Venezia.

Oggi il Fatto Quotidiano ha pubblicato un omaggio a Vittorio, anche abitante in Zona 3, scritto da Alberto Rollo.


Era il 2012. Ero direttore letterario in Feltrinelli. Dal mio ingresso in casa editrice ho visitato regolarmente le librerie del marchio, l’ho sempre fatto: ho coltivato quell’alleanza professionale fra editore e librai, presentissima nello spirito del fondatore. Sapevo di poter trovare interlocutori in tutta Italia, interlocutori in prima linea. E così è stato anche quando sono arrivate le grandi superfici con quel tanto di dispersione che necessariamente implicavano.

Eppure accadde in quel 2012 che nella grande libreria Feltrinelli di piazza Duomo a Milano, mi capitò di percepire dentro la vastità dell’offerta un cambiamento in atto, una sorta di inedita chiarezza, come se una luce segreta cadesse da una fonte non identificabile. Senza tentazioni spettacolari, dalle novità ai classici l’assortimento si manifestava all’insegna della fluidità, della continuità, dell’intimità con i lettori. È a loro che parlava la segnaletica minimale ma diffusa: i suggerimenti scivolavano lungo un percorso orizzontale, con periodiche focalizzazioni sui piccoli editori. E fu lì che scoprii Vittorio Graziani, intrepido esploratore di strategie investigativo-seduttive… Nello spazio Feltrinelli Vittorio aveva disegnato dei confini e dentro quei confini si avvertiva, invisibile, il formicolio del fantasma della lettura come esperienza conoscitiva e sentimentale. Ovvio, si sarebbe tentati di dire, in mezzo a tutti quei libri. No, per niente. Tanto che di quella preziosa ovvietà Vittorio Graziani ha fatto la chiave di volta del suo lavoro attuale quando ha svoltato, insieme a soci illuminati, verso la prospettiva di una azienda sua, immaginata con la irrequieta pazienza del condottiero. Eccolo, dunque, “il Partenopeo” che dà nuovo carattere a un nobile esercizio, la Libreria Centofiori di piazzale Dateo. Ci ha messo pochissimo, e dal 2018 è stata sua un’area compresa fra le due più importanti circonvallazioni, un’area popolosa, stratificata per censo, per ceto, per eterogeneità generazionale, sensibilissima alla presenza di un polo culturale e commerciale senza polvere o tranelli. Vittorio inaugura l’apertura del negozio riempiendo le vetrine con i libri di Alessandro Leogrande, scrittore di impegno e di frontiera, morto a quarant’anni. Era un messaggio chiaro: guardo avanti, prendo partito, sto con chi muore caro agli dei, sto con la Milano che si muove. Da lì in poi è stato un susseguirsi di iniziative, di incontri dove il centro è lui, le sue collaboratrici e i suoi ospiti. E a quel punto bisogna studiarlo, il napoletano: come accoglie schietto i clienti, a partire dagli infanti quando entrano giovani madri in carozzina (per queste ultime ha allestito un’area bambini vicina alla perfezionene). Qui si gioca uno dei segreti del suo successo. La sua faccia, le maniere affabili, la velocità (è un’ala perfetta che non punta necessariamente a concludere da solo in porta).

La libreria è un negozio, ma è anche uno spazio sociale. Non solo: Vittorio sa che anche il libro è “sociale”, che catalizza e stimola intelligenza sociale, e perciò fa in modo che i suoi clienti facciano tendenza, che si allarmino di fronte a una promessa di qualità, che si mettano in ascolto. Graziani è un mediatore culturale. Lo è stato anche durante i mesi del lockdown quando ha portato il libro-express ai lettori confinati. È una specie particolare di recognition trigger, ovvero appassionato promotore indipendente, anche se non estraneo agli interessi del suo punto vendita.
Si pranza spesso assieme, con il bravo napoletano, e allora eccolo scandagliare le nuove acquisizioni, avanzare pronostici sui premi che fanno notizia, tendere tranelli per avere notizie, studiare le catene, le avventure schietto i clienti, come mette a di colleghi indipendenti, fuoco le clienti, a partire dagli la mappa della città. Ogni volta un sentore Che restituisce l’editoria all’accadere, a una vitalità che si  fatica a trovare.

Alberto Rollo

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