Quando Donatella Sciuto è diventata la prima rettrice del Politecnico di Milano (10 novembre 2022) la notizia mi ha incuriosito. Io ero rimasto alla canzone di Gianni Morandi Uno su mille ce la fa. Ma che una donna sia diventata rettrice del Politecnico – lei è la decima rettrice  in tutta Italia – voleva dire che è andata oltre l’ottimismo di Morandi: qui siamo a uno su sei milioni.
Leggendo i giornali e le notizie sparse su Internet ne usciva un ritratto che, per uno che aveva nelle orecchie Gianno Morandi e che nella vita, lasciamo perdere, parliamo di Lei.
Nata a Varese da madre avvocato, francese, padre italiano, ingegnere. Ha seguito i genitori perché lavoravano per l’Unione Europea così che Lei, a 5 anni è andata a scuola e ha studiato nelle scuole internazionali. Rientrati i genitori in Italia, si è iscritta al Politecnico avendo 2 anni meno degli altri studenti – i corsi di diploma delle scuole superiori nelle scuole internazionali sono di 4 anni – così che è diventata la più giovane laureata del Politecnico.
Già questo pedigree mi faceva sentire la distanza che c’era tra noi. Ma una foto me l’ha resa simpatica. (2011)

E poi mi sono imbattuto in questo articolo (leggetelo): NON ACCETTO L’IMPOSSIBILE
dove. a parte l’introduzione in cui si evidenziano alcune sue “medaglie” o le fotografie fotografie che comunque la rendono più “umana”, si coglie come questa intervista è sincera quando ad un certo punto Lei dice “non avessi coltivato il mio percorso di carriera sarei stata una donna più infelice”.