
Mariani Gabriele
Sulla sua pagina di facebook il consigliere di Municipio 3, Gabriele Mariani, nella scorsa legislatura presidente della commissione Urbanistica del CdZ3, spiega le ragioni della sua scelta di rimettere il mandato di consigliere.
Nell’attesa che la presidente del Municipio 3, Caterina Antola, ci spieghi quali sono stati i ragionamenti politici che l’hanno portata a indicare gli assessori che ha scelto, crediamo che questa testimonianzia sia un contributo significativo a che la politica esca dalle segrete stanze e sia fatta con “trasparenza”.
Ecco il testo
Municipio3, una raccomandazione e altre (brutte) storie
53 anni, Ingegnere ed Architetto, iscritto al PD dal 2009 , nella scorsa consigliatura ho presieduto la Commissione Urbanistica di questo Municipio; a queste elezioni mi hanno votato 436 cittadini: terzo per preferenze. Neoeletto, mi sono dimesso da consigliere di municipio, qui vi spiego le ragioni di questa scelta.
Lo dico subito: ho fatto cose “gravi” in questi anni, sia nell’Istituzione che all’interno del PD.
- Nell’Istituzione ho spinto l’attività della Commissione Urbanistica su alcuni temi molto delicati . A partire dal 2014 ho cercato di sensibilizzare i cittadini (con partecipati incontri pubblici istituzionali, articoli e post) su scelte urbanistiche in divenire che potrebbero essere molto discutibili . Ho segnalato i potenziali effetti negativi di alcune operazioni a regia pubblica che, trasferendo funzioni da Milano verso l’esterno, valorizzeranno aree private diversamente di nessun valore (perché decentrate, perché inquinate) in cambio di speculazioni edilizie su preziose e centrali aree pubbliche proprio nel nostro Municipio. : l’accordo sugli scali ferroviari (1 miliardo di euro di utile per FS in cambio di poche opere per la mobilità su ferro), l’idea di portare a Expo la Statale senza una visione, la Città della Salute (via gli ospedali da Città Studi per andare sulle aree private ex Falck); ma anche: il Rubattino, case su case senza servizi; persino la tentata privatizzazione nel 2011-2012 della piscina Ponzio ad opera del Politecnico .
- Nel mio partito e nel mio circolo (lo 02PD, che è poi lo stesso circolo del segretario metropolitano del PD Pietro Bussolati, dell’assessore all’urbanistica Maran e dell’on. Lia Quartapelle) ho denunciato nel 2014-2015 gravi violazioni su accesso ed uso dei dati sensibili nel silenzio di quasi tutto l’organo dirigente del circolo. Il collegio dei Garanti del PD ha confermato le violazioni sanzionando gli autori.
In questi anni, lavorando insieme alla maggioranza dell’ex Consiglio di Zona 3 (a giugno qui abbiamo vinto con quasi 10 punti di distacco) devo aver dato un po’ di fastidio a qualcuno dei turbo-renziani che governano il PD milanese ed a coloro che in qualche modo si sono sentiti lambiti dalla mia denuncia. Sono stato perciò messo nelle condizioni, dopo le elezioni, di non-nuocere grazie alle scelte che possono apparire politicamente servili compiute dalla Presidente Antola nell’assegnare alcune deleghe e funzioni nel nuovo municipio. La mia opinione è che ella abbia con ciò disatteso la volontà espressa dagli elettori (a tal proposito vi dovrebbe spiegare le ragioni della nomina dell’assessore esterno, anch’egli del circolo 02PD).
Voi mi avete eletto per stare in questa maggioranza ma per tutto ciò a cui ho assistito in questi ultimi mesi, politicamente parlando, non nutro più alcuna stima per questa Presidente di Municipio . Sentirei perciò il dovere di oppormi a questo modo di agire la politica suo e di una parte significativa della nuova e diversa maggioranza entrante. Tutto questo palesatosi in maniera tangibile solo dopo le elezioni.
Le mie dimissioni sono quindi un atto necessario in cambio di una ritrovata libertà di espressione ed opinione che diversamente non potrei esercitare restando in Consiglio con questa maggioranza.
Una raccomandazione: attenzione (ex) colleghi eletti, fare politica nel PD milanese (per come si è configurato a partire dal congresso 2013) dentro le regole democratiche e facendole rispettare, onorare l’impegno istituzionale con trasparenza di giudizio (attingendo anche alle proprie specifiche competenze professionali e politiche) può comportare alla fine l’essere ridotti al silenzio.
E adesso parlerei anche di meriti acquisiti e reali competenze (guardate i curriculum dei nominati Pd di questa Giunta di Municipio) e più in generale i curriculum di chi ha in mano l’urbanistica milanese, ovvero di coloro che dovranno decidere in questi cinque anni il destino di circa 2,5/3 milioni di metri quadri di aree pubbliche o assimilabili (che genereranno da 1,5 a 2 miliardi di euro di utili) . Ma questa è un’altra storia…
Per chi fosse interessato a leggere l’originale rimandiamo a
https://www.facebook.com/notes/gabriele-antonio-mariani/municipio3-una-raccomandazione-e-altre-brutte-storie/10154501636010522
e ai commenti. In uno Renato Sacrestani, ex presidente del CdZ3, racconta un aneddoto che è un fatto (non sappiamo perchè non lo ha reso pubblico, con la dovuta evidenza, già all’epoca).