Quando Giuseppe Sala annunciò la composizione della sua giunta e le deleghe affidate ai suoi assessori usò una perfida malizia dando a Carmela Rozza l’assessorato alla Sicurezza e alla Coesione Sociale. Sicuramente lui, come tutti i milanesi, avevano ancora negli occhi lo spot della Carmela Rozza che impugnando un rullo imbrattava un auto con la vernice. Allora storse il naso. Le votazioni hanno fatto il resto. La pancia della democrazia ha eletto la Carmela e Beppe, da vero gentleman, ha pensato di dare alla Carmela l’assessorato con cui, manu propria, si sarebbe impiccata.
Alcuni giorni or sono, per la precisione l’8 luglio, Carmela Rozza ha comunicato alla Giunta comunale il suo pensiero. Una velina del Comune ne ha dato notizia riportando anche la lettera che l’assessore alla Sicurezza e alla Coesione Sociale ha inviato ai 9 Presidenti di Municipio e ai 9 Presidenti dei Consigli di Municipio.
Ecco uno stralcio della lettera.
Secondo la Rozza “è possibile rendere Milano più sicura attivando sinergie d’azione con tutti i livelli istituzionali e mantenendo un costante confronto con i Municipi, i Consigli di Municipio e i cittadini.”
Per questo “intendo avviare un percorso di confronto e condivisione delle linee guida sulla Sicurezza e Coesione sociale”.
Pertanto “vi invito a programmare per il mese di Settembre un Consiglio di Municipio aperto ai cittadini cui sarò lieta di intervenire” sarà una “prima occasione utile alla condivisione delle linee guida e del programma di lavoro dell’assessorato.”
Per ora sorvoliamo sulle questioni di metodo che la lettera potrebbe sollevare (E’ singolare che il Consiglio di Municipio a cui Carmela Rozza si autoinvita deve essere programmato e d’imperio vuole che i Presidenti di Municipio sollecitino i Presidenti dei Consigli di Municipio perché lo convochino).
Secondo la Rozza il Consiglio deve essere “aperto ai cittadini” affermazione singolare: i Consigli di Municipio non sono mai a porte chiuse!
Ma leggendo la velina del Comune conosciamo anche l’apice del Rozza pensiero. Nella sua informativa alla Giunta comunale Carmela Rozza ha affermato: “Prima della presentazione del programma ritengo importante ascoltare e dialogare con cittadini e istituzioni sul territorio…”.
Per Carmela Rozza il dialogo, il confronto e la condivisione sono parole che non hanno senso; pretende che i cittadini e le istituzioni locali discutano e condividano le linee guida del suo programma senza conoscerle. O al più conoscendole tramite la sua narrazione orale.
Carmela Rozza crede ancora che a capo dei Municipi vi siano solo presidenti della coalizione di Giuseppe Sala che supinamente soggiacciono ai suoi desiderata.
Dubitiamo che i 5 Presidenti di Municipio eletti dalla coalizione di Stefano Parisi siano disposti a concedere, a scatola chiusa, a Carmela Rozza quanto da Lei richiesto. E parimenti auspichiamo che il presidente del nostro Municipio 3, Caterina Antola, che, giova ricordarlo, ha mantenuto per sé la delega alla sicurezza, voglia chiedere a Carmela Rozza, prima di fare richiesta al presidente del Consiglio di indire un Consiglio che ha come ordine del giorno il programma di quest’ultima, che tale programma sia conosciuto da tutti così che i cittadini e i loro delegati possano dialogare, confrontarsi, condividere o dissentire, a ragion veduta, sulle proposte da Lei avanzate.
P.S. Oltre alle considerazioni sopra esposte giova dire che la richiesta di Carmela Rozza ai Municipi esula dalle sue prerogative perché il Regolamento dei Municipi del comune di Milano dice:
Art. 27 – Adunanze
1. Il Consiglio si riunisce ordinariamente almeno una volta al mese su iniziativa del Presidente del Consiglio e nella data da lui stabilita.
2. Il Consiglio si riunisce, inoltre, in seduta straordinari a:
a) su richiesta della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari municipali;
b) quando ne faccia domanda, scritta e motivata, almeno 1/5 (un quinto) dei Consiglieri municipali i n carica;
c) su richiesta del Presidente del Municipio o del Sindaco del Comune di Milano;
d) quando ne facciano richiesta, scritta e motivata, almeno 500 (cinquecento) elettori del Municipio.