21 maggio A PROPOSITO DI UN ARTICOLO PUBBLICATO SU IL GIORNO

Ha tutti capita di sbagliare. Alcuni lo fanno per eccesso di protagonismo altri per semplice ignoranza dei fatti. Alcuni dicono cose forse in buona fede altri in buona fede non sono. Ma rimanendo al tema dell’articolo credo che sia un bell’esempio di disinformazione.
il giorno 20160521w
Tale ritaglio di giornale lo riporta su facebook Gianluca Boari. A lui e ad Alessandra Naso consiglieri uscenti di Zona 3 e ricandidati! un invito ad andarsi a leggere quello che 13 mesi orsono abbiamo scritto a proposito della cascina, del tetto crollato e di altro ancora.

8 aprile TRA PIOGGIA E VENTO UNA PARTE DEL TETTO DEL FIENILE DELLA CASCINA MELGHERA E’ CROLLATO

Vorremmo stare ai fatti anche se siamo già alle leggende metropolitane. Si dice che la settimana scorso a causa del forte vento parte del tetto di quel che era il fienile della cascina Melghera, in via Crescenzago 56,  si è dolcemente adagiato sul pavimento del primo piano, inclinandosi pericolosamente verso via Feltre, nel mentre una mamma con un bimbo in carrozzina passava. Il muro di cinta della cascina ha retto e qualcuno, venuto a saperlo, a stento sé trattenuto: MIRACOLO.
Se qualche calcinaccio è arrivato sul marciapiede nessuno se ne è accorto tanto che il pronto intervento del Comune non ha provveduto che a transennato il marciapiede non impedendo comunque che i pedoni vi passassero.
E poi Pasqua, Pasquetta, martedì e tutto tace.
Probabilmente la solerte macchina comunale doveva fare il suo corso.
E lo ha fatto stamane, mercoledì 8 aprile, due operai, con un carro preso a noleggio, verso le 9,30 si sono appostati sotto le mura e hanno messo in sicurezza quello che poteva crollare: un pilastro in mattoni. Con scalpello e martello lo hanno dimezzato.

Si da il caso che la parte del tetto crollato sia confinante con il Tennis Club Ambrosiano che ha in corso importanti lavori per realizzare una palazzina a più piani (vd.).
La cascina è stata lasciata andare in malora, si dice per mancanza di soldi.  (E’ del Comune; come tutta l’area che gravita su di essa; come tutti i terreni su cui è vi è il Tennis Club Ambrosiano che vi sta in convenzione. Se la convenzione fosse stata fatta a prezzi di mercato (come si dice oggi) con i soldi ricavati la cascina poteva essere salvata. Ma la politica ha altre logiche. E infatti a tutela delle cascine vi sono associazioni che hanno a cuore la loro salvaguardia!
La parte della cascina che si è salvata gravita su via Crescenzago.  Nei favolosi anni del craxismo fu ripristinata alla belle e meglio e divenne l’ultima sede del PSI milanese, subì un vile attentato fascista e con l’esilio volontario di Craxi divenne un circolo per anziani: “Il sorriso” con un ragguardevole campo di bocce.
L’altra parte, tentata la vendita senza successo, ha iniziato il suo lento declino: erbacce e topi.
Il Tennis Club Ambrosiano è stato a guadare anzi, come detto, ha avuto l’idea di costruire la palazzina con piscina coperta e salone gioco carte per la delizia dei soci. In ciò aiutato benevolmente dal Comune che ha firmato due fidejussioni e ha rinnovato la convenzione.
Ora, come si sul dire, non tutte le disgrazie vengono per nuocere.
L’ala della cascina andata in malora forse dovrà essere demolita; di certo, l’Associazione Cascine Milano non si opporrà: saremmo sorpresi se venissimo smentiti.
E così il Tennis Club potrà, per pochi euro, ampliare il suo parcheggio, visto su parte di quello esistente ha realizzato palestra, bisca e museo del tennis virtuale.
Carpe diem Comune o cittadini permettendo.

Questa voce è stata pubblicata in redazione e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento