03 novembre CASCINE AL PARCO LAMBRO: CASCINA BIBLIOTECA

Biblioteca Ambrosiana

Biblioteca Ambrosiana

La cascina all’inizio del 1600 divenne di proprietà di Federico Borromeo, da poco nominato vescovo di Milano. Per testamento Federico donò la cascina alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, da lui stesso fondata, con l’impegno che i proventi della conduzione delle terre servissero a pagare, ogni anno, la dote nuziale a 18 ragazze povere e a celebrare, ogni giorno, due messe in sua memoria.
Oggi la cascina è conosciuta come cascina Biblioteca per il fatto di essere appartenuta per molti secoli alla Biblioteca Ambrosiana. Si trova in via Casoria 50, oltre la tangenziale est, al Parco Lambro.
Acquistata  dal  Comune  di  Milano nel 1960 insieme ad un’area di mq. 342.347.
La Cascina Biblioteca è un primo tipico  esempio  di  cascina  della  Bassa.
Il suo impianto planimetrico è caratterizzato da una grande corte centrale di forma rettangolare, attorno alla quale sono disposti i fabbricati. Sui due lati lunghi si trovano: la stalla e le abitazioni  dei salariati, sui lati corti l’abitazione del fittabile, posta nei pressi dell’ingresso e, il porticato per il deposito degli attrezzi. All’esterno sul lato nord è sistemata una piccola stalla. L’ampia corte è caratterizzata su due lati da un porticato che si sviluppa dall’ingresso fino al termine della grande stalla.
Il fabbricato della stalla è diviso in tre settori dai muri tagliafuoco: nei due esterni si trovano le stalle chiuse; in quello intermedio si trova l’ambiente per il ricovero degli attrezzi e per il deposito temporaneo del fieno.
Il piano del fienile è completamente aperto e questo fabbricato misura circa 60 m. di lunghezza. La stalla è in discrete condizioni edilizie mentre le condizioni del fabbricato abitativo , destinato all’alloggio dei salariati, richiedono notevoli lavori di sistemazione.
Attualmente  la Cascina  Biblioteca  è  semiabbandonata: un contadino la abita per un certo  periodo dell’anno occupando  alcuni  locali  dell’abitazione  padronale e utilizzando il fondo di pertinenza della cascina, ad uso sfalcio d’erba. La stalla è parzialmente utilizzata per il deposito degli attrezzi, nella parte aperta, e per  il ricovero momentaneo di cavalli, in un settore della parte chiusa.
Il complesso rurale è privo degli impianti di rifornimento di acqua potabile.”

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* Testo e foto liberamente tratte da “Cascine del Comune di Milano : proposta per un piano di recupero e valorizzazione. – Milano : Comune di Milano, 1977 – pag 52-55.”

E poi

Sul finire degli anni ’70 il Comune di Milano ha effettuato una radicale ristrutturazione dell’intera Cascina e nei primi anni ’80 ne ha dato in uso, con un affitto simbolico, i lati Nord e Est a ANFFAS (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale) e una porzione più piccola alla cooperativa Viridalia (cooperativa che si occupa della manutenzione del verde) con dotazione dei terreni circostanti.
Negli anni si costituiscono le cooperativa Viridalia e Il Fontanile e tramite l’accordo del Comune del Milano con ANFFS  e le cooperative che operano in Cascina viene realizzata  e inaugurata nell’aprile 2003 la prima residenza per 5 persone con disabilità.
cascina-biblioteca-rec1Nel 2005 il Comune di Milano condivide un Progetto presentato da ANFFAS da realizzare negli spazi della Cascina ancora non utilizzati e concede in affitto ad ANFFAS anche il lato Sud. Viene così realizzata una residenza per 10 persone con disabilità, due appartamenti per famiglie con figlio con disabilità ed un ampio monolocale per accogliere una o due persone con disabilità ma con un buon grado di autonomia.
Ma quello che abbiamo descritto è solo parte di ciò che è stato realizzato. La storia continua…
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