E’ passato un anno da quando il 17 luglio 2014 la biblioteca Valvassori Peroni chiuse per manutenzione straordinaria sulla base di una deliberazione della Giunta Comunale del novembre 2012.
Il gestore del Darko bar, con lungimiranza, non potendo sopportare un fermo dell’attività di mesi, ne erano previsti 2 divennero oltre 3, restituì le chiavi al CdZ3.

Il Consiglio di Zona 3 “proprietario del bar”, presumibilmente ignaro degli eventi, ha impiegato 6 mesi per varare le linee guida “politiche” alle quali i funzionari del Comune avrebbero dovuto attenersi per indire un nuovo bando per aggiudicare la gestione del bar.
Nel frattempo la biblioteca, capita la mal parata, si è dotata di macchinette per l’erogazione del caffè.
La città metropolitana stenta a decollare; i consigli di Zona attuali dovrebbero diventare le nuove municipalità; il CdZ3 ha il potere di definire le linee guida del bando ma gli organi tecnici dello stesso si sono trovati a dovere dipanare una matassa che più ingarbugliata non poteva essere.
Il risultato è che chi si inoltra all’interno del civico di via Valvassori Peroni può bere l’acqua dai rubinetti dei bagni (quando non son fuori servizio).
Ma pare vi sia una luce in fondo al tunnel. Si vocifera che la cooperativa sociale IREOS, che attualmente gestisce il CAM, sia interessata a rispondere al bando (il presidente della cooperativa, a latere di tale carica, pare abbia 3 bar. E si sa: un bar tira l’altro).
P. S. Oggi 2 settembre il presidente della Cooperativa Ireos ci ha comunicato che “non gestisco e non possiedo nessun bar da nessuna parte del mondo“. Ne prendiamo atto e ne diamo conto ai lettori.