2 luglio RINVIATA A GIUDIZIO DIANA BRACCO

Il 29 maggio u.s. quando il procuratore aggiunto Francesco Greco e il pm Giordano Baggio avevano chiuso le indagini preliminari nei confronti di Diana Bracco indagata per evasione fiscale e appropriazione indebita, in qualità di presidente del consiglio di amministrazione della società farmaceutica Bracco spa, (ricopre, anche, la carica di presidente di Expo 2015 Spa e commissario generale per il Padiglione Italia) insieme al presidente del cda della Bracco Real Estate Srl, Pietro Mascherpa, e ai titolari dello studio di progettazione Archilabo di Monza: gli architetti Marco Isidoro Pollastri e Simona Adele Calcinaghi, venne effettuato un sequestro da circa 1 mln di euro.
L’ipotesi formulata era che erano state emesse fatture false servite in relazione a lavori su case private e barche nella disponiblità di Dina Bracco e del defunto marito.
L’avvocato di Diana Bracco, Giuseppe Bana, in una nota aveva dichiarato che: non c’è stata alcuna frode fiscale. Si tratta di contestazioni riguardanti l’inerenza all’attività di impresa di fatture, situazione non rilevante sotto il profilo penale, già definita con l’Agenzia delle Entrate con il ravvedimento. Siamo solo al termine delle indagini preliminari e non è stata ancora formulata la richiesta di rinvio a giudizio.
Passato un mesetto, il 2 luglio, per gli indagati è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio. Nei prossimi giorni verrà fissata l’udienza preliminare.

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