25 gennaio E’ LA DEMOCRAZIA BELLEZZA! PAROLE PAROLE PAROLE … E

L’ultimo consiglio di Zona aveva in discussione, tra gli altri, 2 temi che ci stanno particolarmente a cuore poiché riguardano la biblioteca e l’auditorium di via Valvassori Peroni.
Nel secondo caso si trattava di deliberare la proposta di intitolare la sala dell’auditorium a Stefano Cerri. Detta delibera era di indirizzo e non immediatamente esecutiva (il CdZ in materia non ha potere esecutivo). E stante a quanto ha affermato il presidente della commissione cultura non vi erano ostacoli da parte dell’assessore della Cultura di Milano e in senso favorevole si era espresso anche Franco Cerri (padre di Stefano) a quell’intitolazione.
Nelle dichiarazioni di voto il consigliere Ancona, Lega Nord, dopo avere premesso che, non aveva partecipato alla commissione proponente e quindi la proposta che stava avanzando era fuori tempo massimo l’ha formulata. E così è andato avanti intramezzando battute grevi. Il suo collega di partito, Rositano, recente transfuga dalle file dell’UdC, ha dato il meglio di sé quando ha ricordato che non è vero che si può intitolare un luogo pubblico a qualcuno solo dopo che sono passati 10 anni dalla sua morte. Lui è consigliere di zona da molti anni e almeno dal 2006 l’aula del consiglio è intitolata a Guido Galli morto, a suo dire, nel 2004.
IMG_8870wLe sue parole hanno insinuato un dubbio in alcuni giovani consiglieri del PD che andati a vedere la lapide sono tornati sbeffeggiandolo: la data del 2004 era riferita alla posa della lapide; Guido Galli era morto, a loro dire, per mano della Brigate Rosse. A ignoranza se ne è aggiunta altra. Ma tutto è passato in silenzio. Il ricordo che la morte di Guido Galli è stata per mano di alcuni appartenenti a Prima Linea era un esercizio di memoria storica troppo impegnativo per tutti!
Alla fine la delibera è passata.
E poi il vice presidente del Consiglio ha abbandonato l’aula, per fumare, e parimenti è stata seguita dalla segretaria amministrativa, che avrebbe dovuto verbalizzare la riunione, e parimenti è uscito l’impiegato amministrativo, addetto alla consolle e alla registrazione degli interventi.
“Presidente chiedo la sospensione dei lavori” ha esclamato l’attento Ancona: “tutto quanto viene detto deve essere verbalizzato e registrato” non ci sono gli amministrativi!
Il presidente accoglie: due minuti di sospensione. E nei due minuti di ricreazione Ancona e Rositano si sono esibiti nell’insultare, in parte ricambiati, un po’ di consiglieri.
Abbiamo dovuto subire questi spettacolini insieme a due cittadini interessati: una coppia di mezza età che era lì per conoscere il contenuto della proposta di delibera per l’assegnazione della gestione del bar della biblioteca.
Bypassato il secondo punto all’ordine del giorno: la maggioranza si era resa conto che la proposta di pedonalizzare corso Buenos Aires, la domenica, per le 24 domeniche dell’EXPO era poco articolata (vi sarà una riunione congiunta di ben 4 commissioni prima del prossimo CdZ3 dove comunque la stessa proposta verrà presentata), si è arrivati al 3 punto: quello della formulazione delle linee guida, elaborate dalla commissione cultura, per il locale bar della biblioteca.
Il presidente la commissione l’ha presentata sintetizzando alcuni criteri. In premessa ha affermato che il bar è chiuso perché il gestore che aveva vinto il concorso ha rimesso l’incarico avendo constatato che la possibilità di lavorare nei locali messi a disposizione non era profittevole. Poi, senza fare tesoro di quanto gli era stato detto dal vecchio gestore, ha innovato nella linea di indirizzo della delibera. Papale papale ha detto che per l’amministrazione la gestione dell’auditorium è molto onerosa per cui il gestore del bar dovrà farsi carico anche di alcuni aspetti di gestione dell’auditorium es.: apertura e chiusura dello stesso, accessione delle luci, ecc. Ma non solo. Il nuovo gestore dovrà anche essere capace di elaborare proposte culturali da proporre ai clienti/utenti della biblioteca e a tout le monde (pensava all’EXPO?); dovrà pubblicizzarle tramite un suo sito internet; dovrà farsi carico di rendere visibile anche sulla strada la presenza del bar. In cambio potrà fare un’offerta economica relativa al canone che intende pagare all’amministrazione comunale tenendo in debito conto che potrà sviluppare la sua offerta, fatte salve le esigenze della biblioteca, praticamente su tutti gli spazi che sono ricompresi all’interno del civico 56 di via Valvassori Peroni.
La signora interessata al bar è trasecolata. Probabilmente pensava alla gestione di un bar come ve ne sono nelle scuole superiori : utenza certa – orari certi – incassi certi; l’esaltante proposta prospettata da Papale (SEL) l’ha indotta a abbandonare l’aula non senza una piccola speranza data dal consigliere Viola (Fratelli d’Italia) che ha tentato di ridimensionare i funambolici sogni del collega Papale ricordandogli che la proposta di linee guida del bando gara per l’assegnazione del bar doveva essere incardinata su un rapporto contrattuale tra l’amministrazione e un soggetto economico e quanto esplicitato probabilmente non aveva alcun fondamento stante il fatto che per l’utilizzo degli spazi a verde della biblioteca,  probabilmente in carico dall’assessorato parchi e giardini, questi erano di competenza dell’assessore preposto; che la gestione degli spazi indicati come fruibili erano e sono regolamentati, ecc. ecc.
Il 29 gennaio il Cdz3 si riunirà con all’ordine del giorno ancora al fatidico n. 3 Linee guida per il bando “Locale bar presso l’auditorium di via Valvassori Peroni, 56”.
Gli utenti della biblioteca possono continuare a bersi il caffè dalla macchinetta, se c’è l’acqua; quelli del CAM e dell’auditorium possono fruire dell’acqua dei bagni anche se non è in brocca.
I 26 consiglieri presenti dopo avere preso il gettone, 1300 euro lordi, se saranno in eguale numero, ne prenderanno altrettanti così come sarà remunerato il personale amministrativo presente.
Alle cifre indicate bisogna aggiungere il compenso per i consiglieri che hanno partecipato alla commissione proponente e i costi di gestione della macchina amministrativa. Diciamo 4500/5000€ per una delibera di indirizzo che non approvata sino ad ora (e sono passati come minimo mesi e mesi) se vedrà la luce sarà poi tradotta in bando con i tempi tecnici che questo comporta.
Da come è stata formulata la proposta delle linee guida v’è da pensare che tra i soggetti che hanno varcato la soglia del numero 56 di via Valvassori Peroni l’unico a cui potrebbe interessare il bando, posto che le obiezioni del consigliere Viola siano smentite, è l’Arci Metromondo.

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