I MORTI NON POSSONO PARLARE

Don Mazzi in questi giorni ha ripetutamente detto che Milano dovrebbe venire incontro alla sua comunità sommersa dal Lambro 3 volte in una settimana.
Don Mazzi se l’è presa con quelli del Comune che non sono andati a vedere se la comunità aveva bisogno di aiuto, argomentando che dove si trova era pur sempre una proprietà del Comune.
Don Mazzi si è crocifisso paragonandosi agli zingari “non è possibile vivere in una città come Milano come zingari che devono continuamente lasciare le proprie cose e il posto in cui vivono”.
Ma don Mazzi, della congregazione clericale Don Calabria, ha mancato di indicare che i problemi logistici della sua comunità derivano, in parte, anche da un centro fondato 60 anni fa sulle rive del Lambro a non più di 500 metri, in linea d’aria, dalla sua. Si tratta del Centro Schuster, fondato da padre Lodovico Morell, della Compagnia di Gesù (i gesuiti).
Un po’ prima del ex numero civico di via Feltre 100, la via ora è stata intitolata a padre Morell, vi è un ponte.
Quel ponte è la strettoia sotto la quale, nei momenti di piena, le acque del Lambro non riescono a passare per via del fatto che ha un arco molto stretto e quell’imbuto è la causa dell’allagamento della comunità Exodus di Don Mazzi,  la cascina Molino San Gregorio, della Capanna dello Zio Tom, struttura assegnata all’Exodus in corso di ristrutturazione; del Centro Ambrosiano di solidarietà Onlus* (CeAS)  e del cimitero di Lambrate.
Recentemente sul lato destro del fiume è stato sistemato l’argine. Ma sono state opere di abbellimento. Qualche anno fa una parte del ponte è stata risistemata ma il problema è che il ponte non può essere allargato perché al di là del ponte c’è il centro Schuster che, man mano ha inglobato la sponda sinistra del fiume e a sua protezione ha eretto un muro di contenimento infischiandosene, anche se le carte dicono il contrario a detta del sig. Cossi, delle leggi. (vd. Il portale del tecnico pubblico lombardo)
Don Mazzi dovrebbe chiedere aiuto a papa Francesco, anche lui gesuita, perché inviti i suoi confratelli a rispettare le leggi e a restituire al fiume la sua sponda naturale, e ottenuto questo i suoi appelli al Sindaco, al prefetto, al presidente della Regione, al magistrato del Po troverebbero, probabilmente, maggiore udienza.

Il Centro Ambrosiano di Solidarietà Onlus, si trova all’interno del Parco Lambro. vicino alla comunità di Don Mazzi. Ospita 73 persone, tra adulti con problemi di salute mentale, mamme sole con figli, ex tossicodipendenti e famiglie rom in difficoltà. Anch’esso  è inagibile. Coloro che vi erano ospitati sono stati evacuati presso la tensostruttura di via Cambini inadeguata alla permanenza di persone che presentano tutte, chi più chi meno, problemi di salute o situazioni di fragilità. Per offrire il proprio aiuto o ricevere informazioni, contattare Francesco Casali al 393-9015594.

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