13 ottobre INCONTRO PUBBLICO SU LAMBRATE

Da un po’ di tempo a questa parte molti si agitano e additano i ROM come gli autori materiali di ogni episodio di micro criminalità e/o vandalismo che viene segnalato al di là del ponte tra l’Ortica e Lambrate.
E’ una agitazione montante e un fermento di passaparola; tutto viene ingigantito a dismisura al punto che l’assessorato comunale alla sicurezza ha stilato un piano di interventi nel quale, tra l’altro, è prevista:
– la demolizione delle baracche nell’area a est della tangenziale;
– l’allontanamento degli occupanti dall’edificio inutilizzato “T9” fra via Rubattino e via Caduti in tempo di pace;
– la messa in sicurezza del cantiere Serravalle di via Caduti di Marcinelle;
– l’allontanamenti di camper e roulotte nella strada di accesso da via Rombon alla Fondazione Sacro Cuore;
– l’allontanamento di persone presenti abusivamente nell’area di via Valvassori Peroni 10 e in una cascina di proprietà privata posta all’intersezione delle vie Sbodio e Folli;
Poiché i ROM invasori sono, si stima, in numero di 200 a vario titolo il Comune ha schierato una forza di intervento di pari numero. E consiglieri di Zona hanno partecipato, il 30 settembre u.s., a una assemblea autoconvocata da cittadini della zona nei locali delle ACLI in via Conte Rosso.
Il giornale online ZX3MI si è interrogato sul fenomeno ponendosi la seguente domanda:
Perché nella nostra zona rimane sempre viva una gran quantità di famiglie ROM?
Domanda formulata in modo greve a cui vengono date risposte “illuminate” che se lo riterrete potete andarvi a leggere* e che sicuramente verranno riproposte nel paternalistico

INCONTRO PUBBLICO
promosso dal CdZ3
Ascolto e confronto sulle problematiche del quartiere di Lambrate
ore 18,30 – 20,30

via Sansovino, 9
(aula consiliare del Consiglio di Zona 3)

Saranno presenti gli assessori: Marco Granelli (Sicurezza e coesione sociale, Polizia locale, Protezione civile, volontariato) Pierfrancesco Maran (Mobilità, Ambiente, Metropolitane, Acqua pubblica, Energia).

* Se lo avete fatto noi avremmo qualcosa da eccepire sulla domanda.
Perché dopo gli sgomberi del due De Corato/Moratti qualcuno aveva pensato, prima di loro, a sterminarli: non ha funzionato.
Perché hanno sviluppato nel tempo un gran numero di anticorpi nei nostri confronti e suggerire di sedersi a turno sulle panchine perché loro non si siedano è una proposta che ci porterà all’estinzione, senza aspettare l’ebola, per influenza, polmonite, broncopolmonite e via cantando.
Perché una volta c’era un controllo sociale dato da una vita sociale che si svolgeva sulla strada alimentata da fabbriche e negozi trattorie e bar mentre ora ci sono uffici, grandi magazzini e condomini.
Perché una volta i Rom venivano accettati per quello che sapevano fare: riparare e stagnare pentole, impagliare sedie, affilare lame e coltelli. Ora queste attività, in cui eccellevano, non sono più richieste. E la loro marginalità si è fatta grande come quella di ogni precario.
Perché il CdZ3 non ha poteri per decidere su come attrezzare i “giardini”. Basta l’esempio dell’area cani del quartiere Feltre.
Perché gli episodi di microcriminalità colpiscono la fantasia delle persone indifese ma sono poca cosa di fronte alla rispettabile criminalità finanziaria.
Perché lo stabile di via Bistolfi è stato messo in sicurezza è presto detto. Una banca dopo avere “prestato del denaro” alla ditta edificatrice è diventata il primo creditore/proprietario dell’immobile e insieme al Comune ha sostenuto gli oneri di messa in sicurezza. Innocente connubio in nome della sicurezza.

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