Non siamo confidenti circa il fatto che la biblioteca sarà riaperta il 14 settembre di quest’anno dato i lavori appaltati e quelli che dovrebbero essere fatti per renderla agibile. I motivi sono presto detti.
La storia della edificazione della biblioteca Valvassori Peroni l’abbiamo recentemente riassunta. Nei cinque dopo l’inaugurazione ha continuato ad avere i suoi guai strutturali che si sono ingigantiti nell’inverno 2012/2013 quando una sala lettura, posta al piano inferiore, divenne inagibile perché dal sovrastante “agorà” cadeva acqua. Dopo l’inverno venne posto rimedio all’inconveniente.
Altri problemi si palesarono: esondazione dei bagni e loro inagibilità, rottura degli stessi e loro inagibilità, rottura di finestre ecc. ecc.
L’impianto di areazione non ha mai funzionato correttamente ed è stato sostituito prima dell’estate. Da ultimo i temporali di giugno u. s. hanno evidenziato che il tetto della biblioteca stava diventando un colabrodo.
Quand’ecco comparire all’interno della biblioteca e al suo ingresso un “AVVISO AL PUBBLICO”

Della laconicità, vaghezza e perplessità che quel foglio di carta aveva suscitato tra i frequentatori della biblioteca abbiamo detto.
Ma oggi passando innanzi alla biblioteca, a un mese di distanza dall’inizio dei lavori, il sentimento provato è lo sconcerto. Sul fronte strada non si vede il cartello di cantiere. Esso è obbligatorio e deve essere installato in prossimità dell’accesso al cantiere. Dopo averlo cercato l’abbiamo trovato. E’ posto all’interno del perimetro della biblioteca, sulla cancellata che delimita lo spazio con Zero Gravity , a circa 5 metri dall’ingresso del cantiere e perpendicolare alla strada. Insomma se il cancello è chiuso il cartello non si vede. E a nessuno viene in mente di entrare in biblioteca sapendola chiusa anche se il cancello è aperto.
E allora, obtorto collo, a cancello chiuso abbiamo fotografato il cartello e ne abbiamo elaborato l’immagine così che tutti possiate rendervi conto che i lavori che verranno effettuati riguarderanno solo quelli deliberati dalla Giunta Comunale in data 9/11/2012 e che erano necessari alla data dell’aggiudicazione dell’appalto: il 16 settembre 2013.
Insomma, oltre al fatto che la data di inizio lavori preventivata era il 13 gennaio 2014 e la data possibile per il loro termini è fissata al 13 gennaio 2015, solo un confidente può credere che l’impresa Magnetti, che si è aggiudicata l’appalto al ribasso, si assumerà l’onere di eseguire i lavori per ovviare ai danni causati dalla cattiva impermeabilizzazione del tetto che in giugno ha costretto alla chiusura della sala d’arte, causa caduta acqua dal soffitto, e parimenti ha evidenziato infiltrazioni d’acqua nel soffitto della sala periodici.
Quanto al tema della sicurezza del cantiere il cartello è inadempiente.
Ma se non sconcerta che in questi ultimi anni i consiglieri del CDZ non si siano interessati della Biblioteca è certo che, date le premesse, se la biblioteca riaprirà e pioverà dovremo aprire l’ombrello.
Se poi qualche anima bella ci dirà che ingenuamente si è fidata del “MAGNETTI” perché, pur essendo torinese, gli ha detto “CHE PENSI MI” non gli crederemo così come non crederemo a sopraggiunte cause di forza maggiore, magari meteorologiche.
Se l’avviso al pubblico aveva un qualche fondamento sul cantiere avrebbero dovuto essere operativi ogni giorno, in questo primo mese 10 persone, e non ci risulta che ci siano state (lieti di essere smentiti).
Una Giunta comunale, un assessorato, un funzionario comunale non possono permettersi di essere ingenui e sperare che i cittadini lo siano altrettanto.