Sabato sera, all’ora di cena, su Milano si è riversata una gran quantità d’acqua. Chi non era in città durante il week-end non poteva immaginare quali sorprese avrebbe trovato stamane in biblioteca. Bastava salire la rampa di scale a sinistra dell’ingresso che, a parte l’annoso bagno rotto,
nella sala dei libri d’arte si sguazzava nell’acqua: i soffitti erano impregnati e i pavimenti erano disseminati di pozze d’acqua. (Alle 18.00, nonostante fossero state asciugate, si era formata una nuova pozza e dal soffitto beffarda scendeva la goccia).
Il soffitto della sala esposizioni era immacolato ma così non era per la parte che da sul salone di lettura dei giornali.


Non ci sono stati danni ai libri.
Dietro la porta della sala esposizione altra infiltrazione e evidenti crepe, presenti prima di sabato.
Ma questa è stata la prima volta (c’è sempre una prima volta), che quella parte di soffitti si sono impregnati o non trattengono l’acqua. In biblioteca non è un caso che piova.
Due inverni or sono la sala letture del piano inferiore era inagibile perché pioveva dal soffitto, ovvero dal cortile sopraelevato della biblioteca. Il danno è stato riparato e pavimentazione e soffitto hanno retto il botto di sabato.
Che la biblioteca necessiti di manutenzione è arcinoto al punto che già circolava la notizia di lavori di rifacimento che avrebbero comportato la chiusura della Valvassori Peroni almeno per un mese e mezzo. La voce era ancora vaga come vaghi erano i lavori che si dice sarebbero stati approntati. Muretti che potrebbero crollare allo stormir di fronda
o cancelletti tenuti con lo spago

(dei bagni abbiamo già detto) e tralasciamo di parlare della pavimentazione del camminamento per arrivare all’ingresso
o di alcune finestre che non si chiudono.
Ovviamente quanto accaduto sabato non è stato messo in preventivo: le priorità paventate erano altre.
Ma nulla è perduto se si vorrà porre rimedio.
Se così non fosse ce ne faremo una ragione e pavidi andremo in biblioteca con l’ombrello.