31 maggio PRESIDIO DI PROTESTA DAVANTI ALLA RSA DI VIA SACCARDO

Non li vedevi da via Oslavia, da via Sbodio, da via Massimiano; non li vedevi nemmeno da via Ventura o da via Saccardo. Sentivi il megafono, sentivi la musica, sentivi i fischietti, vedevi le bandiere rosse, non li vedevi eppure loro c’erano e ci sono anche se fai finta di non vederli, anche se non sono come te. Non erano scesi in piazza perché, ormai, al loro posto ci sono solo rotonde. Ma c’erano e ci sono su un fazzoletto di terra: organizzati. Non c’erano palchi, non c’erano cortei, non c’erano blocchi d’auto. Ma c’erano ma loro ci sono. Non si rivolgevano ai passanti ma ai colleghi che lavoravano all’interno della struttura e che meno esposti di loro, stranieri in un paese dove non esistono regole se non quelle di calpestare le regole, per primi stanno subendo le prepotenze della Cooperativa Saccardo Gestione che in nome del profitto antepone la cura dei malati e la salute dei lavoratori tentando di imporre a questi ultimi più lavoro.
Si c’era quasi tutto l’armamentario di ogni manifestazione sindacale: fischietti, musica, bandiere, ma soprattutto c’era uno striscione vergato a mano che riassumeva in una frase un concetto che molti dimenticano di affermare e perseguire. trabajo-con-dignidad

Questo il volantino che i lavoratori hanno distribuito durante il presidio
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