23 aprile al 9 maggio IO, ROBOT

IL MONDO DEI ROBOT INVENTATO da Andrea Locci
Mostra
a cura Miroslawa Hajek

Spazio Tadini
via Niccolò Jommelli, 24

Aperta da martedì al sabato dalle 15.30 alle 19

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Il nome robot lo ha coniato per primo lo scrittore ceco Karel Capek. La parola deriva dal termine ceco robota che significa corvè, lavoro pesante.
I robot di Andrea Locci sembrano una sintesi tra i ricordi dei primi automi apparsi nella storia, come per esempio i Golem il rabbino Jehuda Löw, e le fantasie contemporanee di robot che si compongono e scompongono e riescono ad auto ripararsi con tutto quello che capita loro sotto mano.
Da anni Andrea Locci, cumula tutto quello che ha una storia da raccontare, migliaia di oggetti di uso quotidiano, buttati, dimenticati. Li assembla e ridà loro vita e senso. Il suo lavoro è fatto di un universo benevolo, fantascientifico, nel quale gli eserciti di robottini sbarcano tra noi e creano città utopiche. La sua capacità creativa combina le forme recuperate insieme a quelle concepite dalla sua fantasia e riesce a trasportarci nel suo mondo immaginario.

Biografia

Andrea Locci, (Busto Arsizio 05 – 04 -1970) Dopo il Liceo Artistico e gli studi di grafica si trasferisce nell’Appennino tosco emiliano e inizia una esperienza di vita comunitaria, legata alla ruralità e alla idea di potere vivere in autosufficienza, tramite l’agricoltura e l’artigianato.
Nel 2000 decide di stabilirsi a Calci dove mette le radici. Attualmente divide la sua vita tra il lavoro artistico e la vita in campagna “coltivando” la consapevolezza che il rapporto con la natura colma l’altra sua metà che altrimenti non troverebbe equilibrio.

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