8 marzo SARA’ UNA SERATA MEMORABILE

8-marzo-wHo avuto modo di assistere a come la commissione cultura del CdZ3 sia giunta a esprimere la sua decisione in merito a 3 proposte pervenutele circa il da farsi in occasione dell’8 marzo. La cronaca è confusa quanto la presentazione delle 3 proposte formulate rispettivamente da Manuela Tadini, dal gruppo musicale Reggaemotion  e da  Arci Metromondo. Manuela Tadini in considerazione del fatto che quest’anno l’8 marzo cade insieme alla fine del carnevale ambrosiano proponeva uno spettacolo scritto diretto e interpretato da se medesima  il cui contenuto riusciva, a suo dire, a fare coincidere le due date. Per tale attività, che comprendeva anche la regia dello spettacolo e l’ingaggio di un lavoratore alla console, la somma richiesta era di poco superiore ai 1000 euro. Il gruppo Reggaemotion proponeva un suo intervento musicale a supporto di una cantante, di notevole spessore ma sconosciuta agli astanti, che dopo 20 anni dall’essersi ritirata dalle scene, perché mamma e donna e quindi esclusa, per via delle logiche maschiliste che governano la società italiana, intendeva ritornare sulla scena e l’occasione poteva essere propizia essendo quest’anno un 8 marzo particolare. La terza proposta veniva da Arci Metromondo era esposta da una lavoratrice del San Raffaele. Con essa la festa dell’8 marzo aveva una connotazione storico/politica e di intrattenimento musicalpopolare. Si proponevano momenti di riflessione e di esposizione delle difficoltà che la donna affronta ancora oggi nel mondo del lavoro e canzoni di musica folk. L’esplicitazione delle 3 proposte non è entrata nel merito dei contenuti ne la commissione ha avuto l’ardire di chiedere quali fossero. Ma non si è sottratta al suo compito istituzionale: scegliere una proposta da portare all’assemblea del CdZ3. Se le proposte erano state vaghe le argomentazioni espresse da parte dei consiglieri presenti sono state fumose e improntate a un solido preconcetto e a un pragmatico indirizzo. Le componenti di destra hanno, senza avere argomenti su cui fondare il loro giudizio, bocciato la proposta di Arci Metromondo perché notoriamente l’ARCI è un’associazione di circoli espressione di una sinistra che fu.  I consiglieri di sinistra piccati, seppure con qualche defezione,  hanno respinto il grave attacco a una associazione democratica. La Tadini vista la mal parata, in punta di piedi, ha detto che non voleva creare spaccature e nel cassetto aveva una proposta per uno spettacolo incentrato su Alda Merini, scritto, diretto, interpretato da se medesima che poteva proporre in alternativa e per altra data, magari il 21 marzo “Giornata mondiale della poesia”. I consiglieri non si sono lasciati intenerire: hanno votato le 3 proposte e a maggioranza l’ha spuntata l’Arci Metromondo che assicurava la presenza di molti soggetti sul palco e conseguentemente, come supporter, un numeroso pubblico in platea, a fronte di una spesa che i cittadini avrebbero sicuramente considerata modesta: 1073,60 €, onnicomprensi.

Comprendiamo e riassumiamo. Chi si recherà presso l’Auditorium di via Valvassori Peroni 56, l’8 marzo, giorno della fine del carnevale ambrosiano,  non solo potrà  ascoltare gli interventi di donne rappresentanti del mondo del lavoro, di associazioni anti-violenza sulle donne, anti razziste e del mondo dello spettacolo ma sarà, per la parte musicale, allietato dal concerto-tributo al femminile all’interno della musica popolare (la formulazione è criptica ma la delibera più innanzi fa chiarezza). Per la parte musicale si potrà assistere al concerto che prevede una parte di dedica-tributo alla figura di Graziella Di Prospero*, musicista e ricercatrice recentemente scomparsa. V’è da supporre che verranno eseguiti canti e musiche popolari del Lazio.
Quanto tutto questo centri con il carnevale ambrosiano è presto detto… a carnevale ogni scherzo vale.

* Graziella Di Prospero Esecutrice e ricercatrice (nata a Sezze Romano (LT) il 29 luglio del 1943 – Ariccia 27 ottobre 2013). Era giunta al canto popolare e alla ricerca sul campo dopo avere coltivato  altri interessi che hanno caratterizzato le sue attività (a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta fino agli inizi degli anni Ottanta) e in particolare dalla professione di giornalista e scrittrice. Per giungere a una maggiore conoscenza e comprensione del patrimonio etnologico e musicologico, la Di Prospero si è dedicata per tutti gli anni Settanta a una ricerca sistematica sul campo condotta nel Lazio,  affiancata dal suo compagno Giorgio Pedrazzi. L’intento è stato quello di dare una sistemazione critica al patrimonio culturale di tale area geografica. 

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