6 dicembre UNA SERATA DISARMANTE

La prima delle possibili 4 sedute calendarizzate per approvare 2 maxi delibere del CDZ3 per 104. 144, 29 € è iniziata all’ora prevista. Ma poi si è svolta in modo inatteso…

STUPORE
Ha destato stupore l’entrata nella sala consiliare di un gruppo di giovani fascisti che procedendo silenziosamente, quasi in fila indiana, hanno dispiegato uno striscione occupando i tre/quarti della larghezza della sala. Tra i portatori vi erano 2 ragazze. Altri portavano dei caschi e uno il megafono. Quando tutti loro sono entrati il megafonista l’ha acceso; ha sovrastato il volume dei microfoni; ha di fatto impedito i lavori del consiglio e ha cominciato a motivare quelle apparizioni.

REAZIONI
La prima reazione negativa a quella intrusione si è avuta dal pubblico che evidentemente conosceva i giovinetti. Poi si sono attivati alcuni consiglieri di sinistra, uno tra questi ha tentato di zittire quello con il megafono. Alcuni consiglieri, di destra, dotati di telefonino, hanno fatto riprese amatoriali, altri, di sinistra,  hanno sollecitato l’intervento della forza pubblica. Ci sono stati degli spintoni. Urla dal parlamentino, dall’emiciclo di sinistra. Coloriti inviti agli intrusi ad uscire.

IDEE CHIARE
Finalmente è arrivato un vigile urbano il quale è stato invitato a identificare i disturbatori. Lui ha tergiversato e ha espresso un concetto molto chiaro: era sì un agente di polizia municipale ma era solo e i manifestanti erano in numero soverchiante per cui ha invitato chi lo sollecitava a intervenire alla calma.

PRONTO INTERVENTO
Il megafonista era ormai un disco rotto che ripeteva lo stesso motivo; lo striscione rimaneva esposto; il presidente, inoperoso, si è adoperato al telefono. E’ arrivato un altro vigile e poi hanno raggiunto il numero di quattro. Fuori le pattuglie erano diventate tre. I carabinieri invocati non si sono visti. Gli agenti di PS neppure.
Nel frattempo un consigliere rimproverava il solito  vigile e gli indicava che il suo comportamento era omissivo: doveva procedere all’identificazione dei manifestanti. Consiglieri di sinistra e pubblico si sono offerti di farli uscire dall’aula uno ad uno così che potesse procedere alla loro identificazione.

TENTATA FUGA
L’irruzione era terminata e i manifestanti erano nel cortile. Fatto sta che nella concitazione il nostro vigile ha chiesto a un manifestante e al consigliere che lo aveva rimproverato di non fare il suo dovere di dargli un documento di identificazione perché avevano avuto un contatto troppo ravvicinato. Il manifestante ha tentato di eclissarsi malamente spalleggiato dai suoi.  Apparentemente il tutto è terminato con l’identificazione di 2 persone.

I CAVALIERI DELL’APOCALISSE
Belli lo erano. Pettinati e sbarbati pure. Ragazzi di buona famiglia? Forse. Sono entrati all’improvviso. Per forza chi è all’interno della sala consiliare non vede all’esterno; per cui, ogni volta, è un tuffo al cuore.
Hanno percorso la sala consiliare per la sua larghezza; sono andati verso delle sedie vuote come il loro sguardo. Erano arrivati in ritardo! Quando se ne sono finalmente accorti così come sono entrati sono usciti: muti.

BICEFALO
Adusi a stupire  hanno pensato che avrebbero fatto un figurone se arrivavano dopo i loro camerati. Così, nonostante fossero dotati di lucidi caschi, che portavano al braccio a mo’ di borsetta, non li hanno potuti usare. Il più indispettito era il bicefalo che ne aveva due.

L’ORA E’ FUGGITA
Viene data la parola a  una consigliera che dovrebbe presentare i suoi emendamenti alla delibera.  Riesce a pronunciare solo alcune frasi perché interrotta. Si perdono minuti e il presidente perde il segno. Da la parola ad un altro consigliere. Viene rimesso sulla giusta via  e ridà la parola a chi stava intervenendo. Sorpresa. Invece di presentare gli emendamenti costei dichiara che a suo parere la seduta era da intendersi aggiornata all’indomani: l’ora è fuggita (21,20 il consiglio doveva terminare alle 21.00 ) e con lei gli emendamenti non presentati per abbandono del proponente.

A PROPOSITO DI  ABBANDONI
Un consigliere di sinistra abbandona l’emiciclo e si pone innanzi a un cittadino che sta riprendendo l’intervento di una consigliera. Gli impedisce di fare quello che vorrebbe fare e comizia sfidandolo a mettere in rete quanto da lui detto. Il presidente lascia fare.

MA CHE BELLA IDEA
Un consigliere sospeso per 3 sedute, in un consiglio precedente, diligentemente segue i lavori come comune cittadino. La sceneggiata dei fascisti si è conclusa. Scrive. Va dal presidente e gli consegna un foglio. Il presidente lo legge e nelle pieghe dei lavori lo dispiega e legge: Mozione. Viene richiesta la riunione dei capigruppo per valutare l’episodio accaduto.  Il presidente la trova una bella idea; i consiglieri della maggioranza si complimentano con il proponente: domani i capigruppo valuteranno. Ma che bella idea! Un comune cittadino può nel bel mezzo della seduta di un consiglio andare dal presidente e proporre una mozione e presidente e maggioranza approvano.

CHE PECCATO
Una consigliera capogruppo  consulta la sua agenda e scopre che alla ora stabilita per la riunione dei capigruppo non potrà esservi: chiede lo slittamento dell’ora.

FURBATA
Il presidente dice che l’ora indicata non può essere modificata perché il proponente la mozione non è presente.

SOSPESA
La consigliera capogruppo recrimina sulla furbata del presidente. Boforchia e si scompone. Il presidente la richiama all’ordine e poi le commina la sanzione: sospesa per 3 sedute del consiglio.

CHI RIMANE
Sospesa per 3 sedute, perfidamente, la consigliera sfida il presidente a chiamare le forze dell’ordine per essere allontanata e lo sbeffeggia sedendosi sul banco volgendogli le spalle.

VOTAZIONE
La consigliere sospeso vota. Ripresa ma non sospesa: lo era già.

DUE + DUE FA QUATTRO
La seduta a tratti è concitata. Il presidente non sa fare di meglio che comminare sanzioni. Alla terza un altro consigliere viene sospeso. E fanno 4. Due consiglieri stanno già scontando la sanzione. Tutti e quattro sono di destra.

SOSPENSIONE
Questa volta la richiesta è dei consiglieri di destra. Sono ormai le 22 e… Il presidente respinge la richiesta. Si andrà avanti sino ad esaurimento del punto in discussione (l’approvazione della delibera da 73.719,09 € ) a meno che il personale amministrativo non debba volere andare a casa.

BUONA LA PRIMA
22.30 Il presidente proclama l’interruzione dei lavori del consiglio aggiornandoli all’indomani: dovevano essere discussi 150 emendamenti. Hai mugugni della maggioranza presta orecchio e afferma che l’interruzione era da intendersi come sospensione dei lavori per 5 minuti. Per me la prima parola è quella che conta. Mi arrendo: disarmanti!

P.S. Alle 0,20 circa il presidente ammaina bandiera. Gli emendamenti discussi sono stati respinti.  La seduta è rinviata… Domani è un altro giorno chi vorrà vedrà.

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2 Responses to 6 dicembre UNA SERATA DISARMANTE

  1. Avatar di Ercole Ercole ha detto:

    Ma poi sti soldi li hanno spesi o no?

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  2. Avatar di Aldo Aldo ha detto:

    Abbiamo ricevuto conferma che le spese sono state deliberate. Il tutto in due serate. Di certo sulla delibera da 73.719,09 € il Movimento 5 stelle si è astenuto come siamo riusciti a vedere in rete.
    Se interessato può vedere su youtube al link http://www.youtube.com/watch?v=c_zYwCA1zIU#t=80
    un video in cui il movimento 5 stelle fa il nome di chi è stato il mandante della calata del gruppo fascista in Consiglio di zona; chi era il consigliere che si è fatto riprendere impedendo a un cittadino, simpatizzante 5 stelle, di riprendere la sua consigliera. Quali sono state le motivazioni che lo hanno spinto a compiere il suo “intervento” ecc. ecc.

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