14 novembre I CONSIGLIERI DI ZONA SCALDANO LA SEDIA

A loro interessa il gettone di presenza non il potere decisionale.
Per due mesi i presidenti dei CdZ si sono riuniti per elaborare una mozione condivisa da sottoporre ai rispettivi CdZ (vd. 113) perché il sindaco Pisapia, la Giunta comunale e il Consiglio comunale diano attuazione a un vero decentramento amministrativo dando poteri effettivi ai CdZ trasformandoli in municipalità sul tipo di quanto realizzato a Roma.
All’atto pratico però detta mozione non ha riscosso il risultato plebiscitario atteso.
I 358 consiglieri aventi diritto al voto si sono espressi così:

presenti assenti favorevoli contrari astenuti
CdZ9 33 8 25 6 2
CdZ8 24 17 18 1 5
CdZ7 26 15 21 5
CdZ6 29 12 27 2
CdZ5 35 6 21 14
CdZ4 24 17 23 1
CdZ3 21 20 17 2 1
CdZ2 31 22 15 1 3
CdZ1 31 12 17 2
254 129 184 10 35

Il risultato è poco lusinghiero per il club dei presidenti che in modo verticistico hanno accentrato su di loro la questione.
Ma più in generale manifesta una miopia politica dei consiglieri di opposizione che si lamentano (al pari dei consiglieri di maggioranza) per i limitati poteri decisionali che da sempre hanno i CdZ e poi, all’atto pratico, hanno ridotto la questione a un fatto di bottega o di parte che dire si voglia; avevano l’occasione per imporre al sindaco Pisapia uno dei suoi punti programmatici non onorati e se la sono lasciata sfuggire.

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