26 settembre DAL CALCIO AL RUGBY AL FOOTBALL AMERICANO

con recinto e porte da rugby di dimensioni opportune, anche inferiori a quelle regolamentari previste
Sul sito del Comune di Milano è possibile trovare l’elenco degli impianti sportivi della Zona 3. Uno tra questi è così descritto:
CAMPO DA RUGBY
Indirizzo: Via Licata, 43 Telefono: 02.45497116
Sito Web: www.asrugbymilano.it
E-mail: info@asrugbymilano.it
Gestore: A.S. D. Rugby Milano
Attività svolta nell’impianto: rugby
Impiantistica: campo da rugby in erba naturale, illuminato. Mezzi di trasporto (da sito ATM raggio 300 m): bus 75, 925
Il sito del Comune di Milano riporta anche le delibere recenti del CdZ3.
Il 26 settembre 2013 il CdZ3 ha discusso dell’impianto sportivo di via Licata 43. Impianto che, è bene precisalo, era preposto al gioco del calcio. dS1610004 La discussione derivava da alcuni fatti: l’a.s. Rugby Milano, nel 2009, ha partecipato a un bando per la gestione del’ impianto; il 09.06.2010, l’a.s. Rugby Milano vinse il bando e come aggiudicatario, stipulò con il Comune di Milano una convenzione che prevedeva la durata di 9 anni, a partire dalla messa a norma dell’impianto fognario a carico dell’aggiudicatario; in data 20.05.2013, a detta dell’ a.s. Rugby Milano, a causa di difficoltà sorte nella realizzazione del nuovo impianto fognario, Rugby Milano rescinde il contratto; il 18.06.2013 il Comune ne prende ufficialmente atto; il 2 luglio 2013 la Direzione centrale sport, Benessere e Qualità della vita comunica al CdZ3 che l’area di via Licata 43 sarà presa in carico dal Settore Arredo Urbano e Verde e ipotizza di rendere il capo da gioco (ex campo da calcio) S1610022fruibile ai frequentatori del Parco Lambro attraverso la rimozione della recinzione esistente e la collocazione di 2 porte da rugby, e chiede indicazioni in merito. Il 19 luglio l’omonima commissione del CdZ si riunisce e ancora lo fa il 6 settembre unitamente alla Commissione Qualità dell’ambiente urbano e Mobilità. Le due commissioni giungono a sostenere che è emerso con forza un parere favorevole alla trasformazione dell’impianto di via Licata in un campo da rugby a fruizione libera, in carico al Settore Arredo Urbano e Verde (ma aggiungono una postilla) … tale campo deve essere realizzato all’interno della recinzione esistente.
Il 26 settembre 2013 il CDZ così ha deliberato04 Proposta di delibera delle Commissioni Sport e Ben (1)_004
Il titolo dell’articolo sembra quello di una commedia di Lina Wertmuller, il copione è vero, ma il film si farà mai? Che senso ha trasformare un campo da calcio in un campo da rugby come indicato dal Comune e avallato dal CdZ? Quelli del Comune hanno mai visto la recinzione del campo da calcio? I paletti che sorreggono le reti non sono conficcati nel terreno ma su un muretto che delimita il campo: via la rete e via il muretto? E che fine faranno i pali per l’illuminazione notturna del campo? Che senso ha dire siamo favorevoli alla realizzazione del campo da rugby ma la recinzione rimanga, fatte le necessarie riparazioni e l’apertura di 4 varchi? Che senso ha dire di volere realizzare un campo da rugby a libera fruizione e poi prevedere una attività per under 14? E mettere delle porte delle dimensioni opportune anzi no? E non ha neppure senso usare degli eufemismi per indicare gli spogliatoi di via Licata 43 e chiederne l’abbattimento.
S1610009si S1610010sidS1610008Gli spogliatoio di via Licata 43 sono un esempio di cattiva amministrazione. Lo spazio recintato che delimita la palazzina e i locali che vi insistono si trovano nello stato in cui sono perché è stata stipulata una convenzioni, quella sì insana, dove l’aggiudicatario non era tenuto a presidiare lo spazio aggiudicato perché di fatto diveniva aggiudicatario a tutti gli effetti solo nel momento in cui avrebbe rifatto l’impianto fognario. E l’aggiudicante, ovvero il Comune, ha lasciato che quella palazzina divenisse il bivacco di disgraziati che li vi dormivano.
Ora si chiedono pareri e si delibera ma, ancora oggi, la porta di via Licata 43 è aperta e i locali sono insani perché anneriti dal fuoco da materassi bruciati.

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