Greppi Mario. Nato a Milano il 26 giugno 1920. Studente in legge.
Dal padre Antonio, futuro sindaco di Milano, e dalla madre, Bianca Mazzoni, ricevette quegli insegnamenti che l’avrebbero portato a militare nell’antifascismo e poi nella Resistenza. Partigiano dell’VIII Brigata Matteotti, era stato incaricato del collegamento tra il Comando generale e le formazioni operanti nel Cusio e nell’Ossola. Per questo, il 21 agosto del ’44, Mariolino (questo il nome di battaglia) era sceso a Milano: con se portava documenti per il Comando generale delle “Matteotti” e doveva ritirare del materiale di propaganda.
Aveva appuntamento in piazza Piola. Mentre avveniva lo scambio due spie in borghese lo trattennero. Mario Greppi le impegnò per permettere la fuga al suo compagno, più alto in grado. Catturato fu portato in una caserma e interrogato. Poi lo portarono a casa sua, in viale San Michele del Carso; dal telefono di casa fissarono un appuntamento in piazzale Baracca con un suo compagno di lotta.
A Mario Greppi restò un solo modo per salvare se stesso e il compagno: tentare una fuga. Uscito di casa corse e cercò di salire su un tram. Nel trambusto il tram fu bloccato e lui venne colpito a morte. Morì due giorni dopo il 23 agosto 1944.
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